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Mediazione familiare: cos’è e quando può essere utile

Spesso il percorso che le coppie devono affrontare per arrivare ad un accordo che regoli la loro separazione è lungo e carico di sofferenze e conflitti, che se si inaspriscono, rendono la strada ancora più complessa e tortuosa.

Intraprendere un percorso di mediazione familiare può essere molto utile per giungere alla risoluzione di tali conflitti attraverso la riorganizzazione dei rapporti familiari.

Cos’è quindi la mediazione familiare?

La mediazione familiare è un percorso volontario che le coppie decidono di intraprendere allo scopo di cercare di trovare delle soluzioni condivise a determinate questioni relazionali e organizzative della famiglia, oggetto di continuo conflitti. 

La mediazione non è terapia di coppia. Lo scopo della mediazione non è quello di giungere alla riappacificazione con il partner, bensì quello ad arrivare nel modo migliore alla separazione con il minor livello di conflitto possibile per il bene della coppia che sta concludendo il proprio percorso di unione e sopratutto dei figli. I conflitti più dolorosi, infatti, riguardano quasi sempre i figli negli aspetti di cura, educazione e presenza.

In questo percorso le coppie sono guidate ed assistite dal Mediatore Familiare, un soggetto terzo, imparziale che agisce da facilitatore della comunicazione tra le parti. Il mediatore può essere un soggetto singolo ovvero un collegio di 3 mediatori, scelto dall’Organismo di mediazione a seconda delle esigenze che la situazione impone. 

Il mediatore, infatti, può essere uno psicologo, un avvocato, un counselor e in ogni caso sarà una persona specializzata nella gestione dei conflitti che si è formata con un corso di specializzazione nella mediazione familiare.

Il mediatoresollecitato dalle parti e nella garanzia del segreto professionale, si adopera affinché le parti elaborino insieme a lui un percorso soddisfacente per tutti.

La sua funzione consiste (attraverso una serie di incontri di pre-mediazione, mediazione e negoziazione) nell’aiutare la coppia a riaprire i canali di comunicazione interrotti dal conflitto, non prendendo mai la difesa di un genitore sull’altro, né schierandosi a favore di uno e mantenendo equa distanza rispetto ad entrambi. Il mediatore familiare non dà giudizi sull’adeguatezza delle proposte avanzate dalle parti ma si limita a favorire forme di cooperazione tra di loro, stimolando le parti ad esplorare e valutare soluzioni alternative, magari del tutto nuove e non valutate prima.

Si può ricorrere in ogni momento al percorso di mediazione familiare: prima ma anche durante un procedimento giudiziale.

Nell’ultimo anno sempre più Tribunali (Milano, Monza, Pavia, Brescia, Roma  solo per citarne alcuni..) ricevuto il ricorso giudiziale invitano le parti ad andare in mediazione proprio nei mesi di attesa dell’udienza, nella speranza che il tempo necessario sia impiegato alla riflessione da parte della coppia aiutata da persone specializzate. 

In altre situazioni, invece, sono le parti che dopo mesi di conflitto giudiziale chiedono al giudice di sospendere la causa comunicando l’intenzione di fare un tentativo di mediazione familiare. 

La mediazione richiede necessariamente la presenza di entrambi i membri della coppia e qualora il mediatore lo ritenga necessario ed opportuno e i genitori lo autorizzino, può incontrare il figlio/figli della coppia. 

Il percorso di mediazione infatti è un’occasione per cercare di tornare ad esercitare appieno la propria responsabilità genitoriale, nell’interesse e per il benessere dei propri figli, tenendo sempre presente che una famiglia, seppur in trasformazione a seguito di una separazione, continuerà ad esistere anche dopo questo doloroso evento: la coppia genitoriale può e deve sopravvivere alla fine del legame sentimentale di una coppia. 

Il mediatore familiare, con l’utilizzo di specifiche tecniche, trascende la logica del conflitto, stimolando e sollecitando i genitori a riprendere e a coltivare un dialogo diretto tra loro senza accontentarsi del fatto che i genitori raggiungano un accordo bensì, più semplicemente, che il rapporto si trasformi, si valorizzi, in una nuova direzione.

Gli accordi in mediazione non sono mai imposti dal mediatore ma negoziati direttamente tra i genitori e su di loro costruiti “su misura”, attraverso un percorso maturato in base alle personali esigenze loro e dei loro figli. 

Quanto può durare un percorso del genere? Difficile dirlo. Generalmente si può arrivare al risultato già con 10 incontri ma a volte è necessario affrontare un percorso più lungo.

Dal mese di Aprile 2019, presso il Tribunale di Milano è stato aperto uno spazio informativo esclusivamente dedicato a dare informazioni sulla mediazione familiare a tutti coloro che ne sono interessati. Questo spazio è nato dalla collaborazione tra il Tribunale, il Comune, l’Ordine degli Avvocati ed il Coordinamento dei Centri milanesi di mediazione familiare, appartenenti alle principali Associazioni Nazionali (accreditate) riconosciute dal MISE ed il primo incontro è gratuito.

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