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❗Finalmente diamo inizio alla rubrica che vi abbiamo promesso: 4 puntate dedicate all’affidamento dei figli. Oggi vediamo come si decide e come funziona.

▶️ L'affidamento dei figli definisce come esercitare la responsabilità genitoriale sui figli minori in situazioni di non-convivenza dei genitori.
Quando una coppia genitoriale si separa sia sposata o sia convivente, la scelta più importante riguarda l’affidamento dei figli minori d’età; avendo presente l’interesse dei minori e non degli adulti, è necessario prendere una decisione che consenta loro di limitare il più possibile il trauma della separazione dei genitori.
▶️ In caso di coppia sposata, salvo eccezioni, le prime decisioni vengono prese al momento della separazione. Quando sopraggiunge il divorzio, spesso l’affidamento dei figli è confermato, a meno che non siano cambiate le condizioni che lo avevano determinato.
Se i genitori raggiungono un accordo, nel ricorso o nell’accordo di negoziazione assistita verranno regolati tutti gli aspetti che riguardano la fine della loro coppia, sia dal punto di vista economico che da quello dell’affidamento della prole, del loro collocamento e il calendario di visita. Anche in caso di accordo, il Tribunale esercita un controllo su ciò che le parti hanno stabilito, accertandosi che corrisponda all’interesse dei minori.
▶️ I Se invece i genitori non riescono a trovare un accordo, uno dei due dovrà depositare ricorso al Tribunale competente avuto riguardo alla residenza abituale dei minori, e chiedere l’emissione di provvedimenti riguardanti i figli.
Al fine di emettere una decisione più possibile rispondente all’interesse dei minori, il Giudice sente i minori che hanno compiuto 12 anni e può disporre una consulenza sulla coppia genitoriale ovvero un’indagine sul nucleo famiglia ai Servizi Sociali.
▶️ Le forme di affidamento che oggi la legge prevede sono tre: condiviso, esclusivo e super-esclusivo
Le tratteremo, una ad una, nelle puntate a seguire 👍

❓Avete domande sull’affidamento? Scrivete nei commenti ⤵️


#affidamento #divorzio #mantenimento #convivenza #donne #figli
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⚖️ Ecco la vicenda di un marito che viveva una vera e propria relazione parallela con una donna e nel contempo continuava la normale vita coniugale: il Tribunale di Torino gli addebiterà la separazione (Sent. n. 4694 pubblicata il 2 dicembre 2022).

❗️Il caso: la moglie depositava ricorso per separazione giudiziale chiedendo che la separazione venisse addebitata al marito e sostenendo che quest’ultimo avesse violato l’obbligo di fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione (art. 143 c.c.)
Il marito chiedeva a sua volta l’addebito alla moglie sostenendo di essere stato da lei trascurato.

📖 Il Presidente emetteva i provvedimenti urgenti e provvisori a tutela della prole minorenne e il Giudice Istruttore proponeva alle parti un accordo transattivo che prevedesse la rinuncia alle reciproche domande di addebito.
Il marito accettava, ma la moglie insisteva invece per proseguire la causa.

E faceva bene! Una volta espletata l’istruttoria, il Tribunale riteneva fondata la domanda di addebito formulata dalla donna con riferimento alla relazione extraconiugale: ella aveva incaricato un investigatore privato per svolgere indagini in merito ed egli, sentito dal giudice, confermava la relazione extraconiugale del resistente che veniva visto recarsi a dormire dall’amante, pranzare insieme, trascorrere insieme il tempo libero, tenendosi per mano e scambiandosi baci e affetto.
Non solo, l’uomo regolarmente frequentava anche il figlio minore della donna, dando prova di una relazione parallela e conclamata.

La donna scopriva di essere incinta e, dopo esser venuta a conoscenza del tradimento del marito, si decideva ad interrompere la gravidanza.

⚖️ Secondo il Tribunale, nel caso di specie, la scoperta della relazione extraconiugale tra il marito e l’amante da parte della moglie è da considerarsi causa della crisi familiare con conseguente addebito della separazione al marito.

🔗L’articolo e’ dell’Avv. Alice Di Lallo, cliccate sul link in Bio e poi su Blog per leggerlo.

❓Vi sono chiare le conseguenze dell’addebito della separazione? Discutiamone qui nei commenti ⤵️

#tradimento #infedeltà #donne #addebito
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📌 Nel quantificare l'ammontare dell’assegno dovuto dal genitore non collocatario per il mantenimento del figlio minore, va osservato il principio di proporzionalità, che richiede una valutazione dei redditi di entrambi i genitori, oltre alla considerazione delle esigenze del figlio.

▶️ La vicenda ha origine a Brescia. La Corte d'Appello confermava la decisione del Tribunale di Brescia presa a conclusione di un procedimento di accertamento della paternità di una minore di anni 16: dichiarata la paternità dell’uomo, veniva stabilito a suo carico un assegno di mantenimento di 400,00€ mensili; inoltre si accertava il danno per la privazione della figura paterna in favore della figlia nella misura di 40.000,00€.

▶️ Il padre ricorreva in Cassazione sostenendo che nel considerare il suo reddito di agente della Polizia Municipale non si fosse tenuto conto delle sue uscite fisse mensili.
Sosteneva inoltre che non fosse stato rispettato il criterio di proporzionalità rispetto alle capacità reddituali e patrimoniali di entrambi i genitori: la situazione economica della madre collocataria non era stata documentata e la Corte d’Appello si era limitata a sostenere che “non risultava una disponibilità economica particolarmente elevata della madre”. L’uomo lamentava infine che non fosse stato nemmeno provata l’assenza di reddito della figlia divenuta maggiorenne.

⚖️ La Suprema Corte ha accolto il ricorso del padre osservando che non erano state effettuate indagini concrete sulle risorse patrimoniali e reddituali della madre: secondo la recente giurisprudenza invece è condiviso il principio secondo cui «nel quantificare l'ammontare del contributo dovuto dal genitore non collocatario per il mantenimento del figlio minore, deve osservarsi il “principio di proporzionalità, che richiede una valutazione comparata dei redditi di entrambi i genitori”.
La Corte d’Appello dovrà quindi rideterminare l’ammontare dell’assegno di mantenimento.

🧐 Siete d’accordo o no con la decisione della Corte di Cassazione? ⤵️

#moglie #marito #separazione #divorzio #figli #donne #mantenimento #redditi #famiglia #genitori
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La mano di mio padre custodisce il mio respiro.
Gli occhi di mio padre vedono il mio cuore.❤️
Con lui cammino sicuro, con lui non ho paura; al suo fianco mi sento forte. Cado, e lui mi insegna a rialzarmi.

#padri #esserepadre #festadelpapà
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👨‍👦 In Italia sono in aumento sia le nascite fuori dal matrimonio sia i nuclei familiari composti da un solo genitore (si parla di oltre 2 milioni e mezzo di nuclei familiari monogenitoriali).

👩‍⚖️Ecco spiegato perché sono sempre più frequenti nei Tribunali i procedimenti aventi ad oggetto il riconoscimento di paternità e perché anche la riforma Cartabia sia intervenuta a tutela dei papà.

👶I bambini nati fuori del matrimonio, infatti, possono essere riconosciuti dal padre sia alla nascita contestualmente al riconoscimento effettuato dalla madre, sia successivamente; in tal caso, però, il riconoscimento del padre non può avvenire senza il consenso della madre.

▶️ Cosa succede se la madre non esprime il consenso al riconoscimento?
Al papà è negato ogni diritto alla relazione con il piccolo e l’unico strumento per accertare il legame è il Test DNA all’interno di un procedimento giudiziario e la valutazione dell’assenza di ogni pregiudizio per il bimbo a tale riconoscimento.
Proprio sull’assenza del pregiudizio per il bimbo si è pronunciata la Cassazione di recente con l’ordinanza n. 5634/2023: gli Ermellini hanno riconosciuto ad un padre manesco nei confronti della ex la possibilità di riconoscere il figlio minore.

▶️ Ad ulteriore tutela dei papà è poi intervenuta anche la Riforma Cartabia prevedendo che il Giudice possa immediatamente e anche prima dell’udienza di comparizione dei genitori, assumere il provvedimento perché al bambino a al suo papà sia permesso di conoscersi e frequentarsi. Il consenso della madre al riconoscimento non può essere rifiutato se risponde all’interesse del figlio.
Ma che succede, invece, se è la madre a volere il riconoscimento da parte del padre, ma l’uomo si oppone?

👉Su questo si è recentemente pronunciata la Cassazione con l’ordinanza n. 6929/2023 che ha ribadito l’indirizzo costante secondo il quale può essere utilizzata come prova del legame biologico il rifiuto dell’uomo a presentarsi all’esame del DNA.

🔗 Il quadro completo nell’articolo dell’Avv. Maria Grazia Di Nella sul nostro Sito
❓Domande sul riconoscimento di paternità? Scrivete nei commenti ⤵️

#cartabia #paternità #padri #riformacartabia #famiglie
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❓Che fine fa l’assegno di mantenimento o divorzile in presenza del reddito di cittadinanza?

👉Quindi chi è obbligato a versare l’assegno all’ex, ha diritto a chiederne la revoca o una riduzione se questi percepisce il reddito di cittadinanza?
Secondo la giurisprudenza la risposta è “sì”.
Partiamo dal concetto che il reddito di cittadinanza va ad incrementare il reddito del beneficiario.

➡️La decisione in merito alla revoca e alla riduzione dell'importo del mantenimento o al riconoscimento di un assegno divorzile spetta esclusivamente al Tribunale e non esistono parametri predeterminati per stabilire quando mancano i presupposti per negare l'assegno oppure per revocarlo o ridurlo: il Tribunale prenderà in esame una serie di circostanze all'esito di un apposito giudizio di modifica delle condizioni di separazione o divorzio.

👩‍⚖️Di recente il Tribunale di Vibo Valentia, con la sentenza n. 84/23 si è pronunciato in materia
su impulso di un ex marito che chiedeva dichiararsi la cessazione degli effetti civili del matrimonio alle stesse condizioni pattuite in sede di separazione.

👩‍👧‍👧Si costituiva in giudizio la moglie, disoccupata, chiedendo l’aumento del contributo al mantenimento a favore della figlia minore, la riduzione pro quota del mutuo, il trasferimento della proprietà della casa coniugale a favore della figlia e il riconoscimento dell’assegno divorzile.

Il Collegio riteneva che il contributo al mantenimento a favore della figlia dovesse essere confermato ma escludeva il riconoscimento in capo alla moglie dell’assegno divorzile.
La signora non aveva provato infatti di essersi attivata per mettere a frutto la sua professione di ragioniera e, soprattutto, percepiva, il reddito di cittadinanza.

🔗 Il commento alla sentenza di cui vi sto parlando è sul nostro Blog, nell’articolo dell’Avv. Angela Brancati : fate un click sul link in Bio e poi su Blog per leggerlo.

Se volete, dedichiamo del tempo alle vostre domande: l’argomento è molto 🔥🔥🔥
Scrivete qui nei commenti ⤵️

#assegnodivorzile #divorzio #donne #redditodicittadinanza #giurisprudenza
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❓Se si eredita un lascito dal/la propri* compagn*, ciò basta a dimostrare che la relazione aveva le caratteristiche di una relazione “stabile”?
Sì, il lascito dimostra che la relazione sentimentale era “stabile”.

✔️ Ecco quanto deciso dalla Corte di Cassazione nel respingere il ricorso di una donna che insisteva per la conferma dell’assegno divorzile.

✔️ Nel caso in esame, una donna (percettrice di unassegno di divorzio) aveva formato una nuova famiglia con un compagno che aveva trasferito da lei anche la propria residenza.
Inoltre, a seguito poi della morte di quest’ultimo la donna era anche diventata destinataria delle di lui attribuzioni testamentarie.

✔️ L’ex coniuge obbligato al versamento dell’assegno proponeva, di conseguenza, ricorso al Tribunale di Venezia che le revocava l’assegno divorzile; piuttosto delusa, la donna proponeva reclamo ma la Corte d’Appello di Venezia lo respingeva.
Ecco che dunque la sua vicenda arriva alla Corte di Cassazione.

✔️ Gli Ermellini, dopo aver ricordato che non è possibile procedere ad un’autonoma valutazione dei presupposti o dell’entità dell’assegno divorzile, sulla base di una diversa ponderazione delle condizioni economiche delle parti già avvenuta in sede di determinazione dell’assegno, confermavano che l’aver fissato la residenza nel medesimo indirizzo e la presenza di un lascito testamentario erano indici di una relazione stabile, motivo di revoca dell’assegno divorzile.

❓Voi inserireste mai Il vostro compagn* in un testamento?



#divorzio #separazione #moglie #marito #mantenimento #coniugi #famiglia #donne
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➡️Risparmiare ad ogni costo costituisce il reato di maltrattamenti in famiglia secondo una recente sentenza della Cassazione (Cass., sent. n. 6937/23).

👨‍👩‍👧Il rapporto matrimoniale impegna i coniugi ad un progetto di vita che riguarda anche le spese e i risparmi: con il matrimonio essi stabiliscono uno stile di vita che può essere improntato ad un risparmio rigoroso (sebbene non necessario), ma ciò che conta è che venga condiviso e non imposto.

Nel caso sottoposto agli Ermellini la persona offesa ha riferito varie condotte di imposizione del risparmio domestico, accompagnate da un controllo assillante sulle quotidiane esigenze di vita in
casa e per l’accudimento personale.

L’imputato imponeva in quali negozi fare la spesa e le caratteristiche dei prodotti da acquistare; lei doveva buttare via gli scontrini, nascondere gli acquisti, lasciare la spesa a casa dei genitori; poteva utilizzare solo due strappi di carta igienica; doveva riutilizzare l’acqua usata per lavarsi il viso, poteva fare la doccia solo una volta settimana; poteva usare soltanto una posata e un piatto per pasto.

🤬Le diceva “sprecona”, “tu non sei nessuna, tu sei un insicura, il tuo lavoro lo sanno fare tutti”, “taci, le donne che partoriscono perdono la testa, è un dato di fatto, lo dicono le statistiche e lo dice la storia dei popoli”; l’aveva costretta a mangiare gli avanzi della pappa della bambina, dicendo che avrebbe dovuto inginocchiarsi.

Nessun dubbio, pertanto, sulla sussistenza dei maltrattamenti soprattutto sotto il profilo dell’abitualità della condotta realizzata sia con parole - che hanno certamente offeso il decoro della persona - sia con comportamenti aggressivi, violenti e proibizioni capaci di produrre dolore, ancorché tali da non lasciare traccia visibile.

👉Quale sensazione provate di fronte a tali comportamenti? Rabbia, pena, dolore, compassione?

Scrivetelo nei commenti Post scritto da @avvcrespi

Per leggere l’articolo completo, cliccate sul link in Bio e poi su blog💫

#maltrattamenti #coniugi #marito #moglie #risparmio #risparmiare #vita #matrimonio #spese #offese #violenza #lesioni
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Corpi dolci, spigolosi, accoglienti, sensuali… corpi.
Corpi di donne, corpi di avvocate che come voi affrontano tutti i giorni la più grande battaglia: piacersi, avere fiducia in se stesse, nelle loro capacità ma anche fragilità, accettandosi per quelle che sono con tutte le loro peculiarità che le rendono così speciali.

Oggi celebriamo il diritto ad essere ciò che siamo.
Oltre ogni paura, oltre ogni giudizio.💪🏼

#8marzo #donna #avvdinella #nogiudizio #nopaura
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🏡 Casa familiare: punto nevralgico di ogni trattativa per la regolamentazione della fine di un matrimonio o di un’unione civile è la decisione sulla sua sorte!
A chi viene assegnata per legge? Al genitore prevalentemente collocatario dei figli.

👩‍👧‍👧Ma se invece i genitori si accordano per un collocamento alternato, vale a dire, per una divisione dei tempi dei figli presso di loro praticamente uguale, che succede della casa familiare?
Resta nella libera disponibilità del proprietario?
Se ai fini anagrafici comunque si individua un genitore determinato, l’assegnazione segue la residenza anagrafica dei minori?

⚖️ Con la recente ordinanza n. 5738/2023 la Cassazione ha chiarito che se il minore è cresciuto nella casa familiare, non è giusto che perda in automatico il diritto a crescere in tale abitazione e in caso di mutamento del collocamento da prevalente a paritetico, occorre una valutazione autonoma del migliore interesse per lui anche in relazione a tale abitazione.

La valutazione che il giudice di merito deve svolgere non può limitarsi alla buona relazione del minore con entrambi i genitori ma deve avere ad oggetto una giustificazione puntuale, riconducibile esclusivamente alla realizzazione di un maggiore benessere del minore.

🔗 L’Avv. @maria.zaccara ha scritto un articolo in commento alla sentenza in esame: volete leggerlo? Basta sul link in Bio e poi uno su Blog.

👥💬 E voi cosa ne pensate? E’ una decisione corretta o no quella della Cassazione?

#moglie #marito #casafamiliare #figli #mantenimento
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❓Figlio con grave disabilità: cosa succede se i genitori si separano?
L’art. 337-septies del Codice Civile dispone che ai figli maggiorenni portatori di grave handicap vengano applicate le disposizioni previste per i figli minori, ad esclusione delle norme sull’affidamento condiviso o esclusivo.
In tema di figli con disabilità, la legge prevede la seguente distinzione:

✔️ se la disabilità non è grave, il figlio maggiorenne è destinatario della disciplina prevista per tutti gli altri figli.
Quindi, una volta terminato il percorso scolastico, questi dovrà fare di tutto per raggiungere l’indipendenza economica.
Se non lo farà, perderà il diritto al mantenimento.

✔️ se la disabilità è grave, invece, il figlio maggiorenne ha diritto all’assegnazione della casa familiare e ad essere mantenuto, senza limiti di tempo.
Inoltre, equiparato ad un figlio minore, i genitori, anche dopo la separazione, dovranno continuare a spartirsi tra loro i compiti di accudimento, cura, visita e soddisfazione delle primarie esigenze di vita del figlio.

▶️ La disabilità è ritenuta “grave” allorquando la minorazione, singola o plurima, riduca l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione” (Legge 104/92).

Recentemente la Corte di Cassazione si è pronunciata sull’argomento ed ha respinto il ricorso di un padre di un ragazzo affetto dalla Sindrome di Down (Ord. n. 2670/2023).
L’uomo contestava la decisione della Corte d’Appello nella parte in cui aveva stabilito a suo carico dei tempi di presenza, cura e visita al figlio maggiorenne portatore di handicap, rilevando che il figlio era ormai maggiorenne!

⚖️ La Suprema Corte respingeva il ricorso e ribadiva che ai figli maggiorenni portatori di handicap grave si applicano tutte le disposizioni previste a tutela dei figli minori, con la sola eccezione delle norme sull'affidamento, condiviso od esclusivo.


Chi di voi desidera condividere le proprie considerazioni qui? ⤵️



#disabilità #figli #separazione #divorzio #moglie #marito #mantenimento #coniugi #famiglia #donne #diversamenteabili
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⚖️ La convivenza dell’ex coniuge con un’altra persona, anche se stabile, non comporta automaticamente la perdita dell’assegno divorzile (Corte di Cassazione, ordinanza 5510/2023).

L’ex coniuge potrebbe, infatti, conservare l’assegno divorzile calcolato tenendo presente la sola componente compensativa.

Gli Ermellini hanno ribadito tale principio secondo cui la ricostruzione dell'assegno divorzile sulla base di un criterio non più soltanto assistenziale, ma anche compensativo - perequativo comporta un temperamento del principio della perdita automatica ed integrale del diritto all'intero assegno di divorzio all'instaurarsi di una nuova convivenza.

E' stato infatti affermato che, qualora sia instaurata una stabile convivenza di fatto tra un terzo e l'ex coniuge economicamente più debole questi, se privo anche nell'attualità di mezzi adeguati e impossibilitato a procurarseli per motivi oggettivi, conserva il diritto al riconoscimento dell'assegno di divorzio, in funzione esclusivamente compensativa: a tal fine il richiedente deve fornire la prova del contributo offerto alla comunione familiare, della eventuale rinuncia concordata ad occasioni lavorative e di crescita professionale in costanza di matrimonio, dell'apporto fornito alla realizzazione del patrimonio familiare e personale dell'ex coniuge.

✍️ L’articolo dell’Avv. @ceciliagaudenzi , in commento alla recentissima ordinanza della Corte di Cassazione del 22 febbraio 2023, sul nostro Blog.
Cliccate sul link in Bio e poi su Blog.

🧐 E poi, se volete, rispondete alla mia domanda: è giusto secondo voi che venga conservato il diritto all’assegno divorzile in questo caso? ⤵️



#divorzio #mantenimento #convivenza #donne #assegnodivorzile
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❓Se lei è titolare di una modesta impresa commerciale ed ha un reddito basso, è tenuta a versare il mantenimento per la figlia minorenne che vive con il padre?

▶️ Una coppia con tre figlie si separa e con la sentenza di separazione viene deciso che il marito debba versare alla moglie un assegno di mantenimento mensile nella misura di 600€ per le figlie (200€ per ciascuna figlia).
Una delle tre figlie, originariamente collocata presso la madre, decide ad un certo punto di andare a vivere con il padre.

▶️ Il padre quindi propone ricorso per modifica delle condizioni di separazione (ex art. 710 c.p.c.) chiedendo che gli sia ridotto di 200€ l’assegno che versa per le altre figlie e che l’ex moglie contribuisca al mantenimento della figlia andata a vivere da lui.

▶️ Il Tribunale di Ancora riduceva il contributo paterno di 200€ ma non prevedere alcun contributo da versare al padre; l’uomo faceva reclamo e in Appello veniva deciso che il reddito della donna fosse troppo basso per giustificare a suo carico un assegno in favore dell’ex marito ma poneva a carico dell’ex moglie il 50% delle spese straordinarie mediche e scolastiche per la figlia.
La moglie infatti era a quel tempo titolare di un modesto esercizio commerciale di generi alimentari di nuova apertura: in precedenza era titolare di un’attività di ristorazione, attività non andata a buon fine in quanto radicata in una piccola frazione con un basso bacino di utenza.

⚖️ L’ex marito quindi ricorreva in Cassazione ma gli Ermellini dichiareranno inammissibile il ricorso, condannandolo inoltre al pagamento delle spese processuali.

🧐 Secondo voi è corretto che una madre pur lavorando, non contribuisca al mantenimento dei figli? Vi leggo e ne parliamo qui sotto ⤵️



#disabilità #figli #separazione #divorzio #donne #moglie #marito #mantenimento #coniugi
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‼️Oggi vi parlo di una terribile vicenda che riguarda un padre che si chiude a chiave con i figli nell'abitazione familiare e oppone resistenza ai Vigili del fuoco e ai Carabinieri, intervenuti per liberare i minori. Minaccia anche di gettarsi assieme a loro nel vuoto dal settimo piano.

👩‍⚖️Dopo il processo di primo grado, viene condannato per sequestro di persona e resistenza a Pubblico Ufficiale. La Corte di Appello conferma tale condanna e l’imputato presenta ricorso per cassazione, che viene dichiarato inammissibile.

➡️Secondo la Cassazione la coazione esercitata dall'imputato sui minori era duplice: fisica (accatastando i mobili dietro la porta d'ingresso per impedirne l'uscita dall'appartamento) e psicologica, creando “le condizioni ostative a qualsiasi libera determinazione dei minori” (Cass., sent. 9 gennaio 2023, n. 229).

🤬I bambini erano in totale balia del padre, che si era spinto fino a minacciare il loro lancio dal balcone, sporgendo uno dei minori oltre la ringhiera; essi erano stati suggestionati al punto tale da affermare di volersi togliere la vita e, una volta liberati, si trovavano in un evidente stato di alterazione psichica a causa dell'assunzione di psicofarmaci.

La coazione psicologica esercitata sui minori era tale da impedire loro qualsiasi libera manifestazione di dissenso. L’imputato aveva “consapevolmente e volontariamente costretto i figli entro lo spazio domestico”.

Inoltre il padre, al momento dei fatti, era capace di intendere e di volere, in quanto le alterazioni psichiche da lui presentate - "agitazione psicomotoria, rabbia, reattività, probabilmente alonate da teatralità" - non erano sufficienti a determinare neppure una parziale incapacità.

👉Nella sentenza si parla di rabbia. La rabbia puó portare a commettere gravi fatti, ma in questo caso ha davvero esagerato… voi cosa ne pensate?

Post scritto da @avvcrespi

#padre #madre #sequestro #resistenza #condanna #cassazione #incapacità #reato #reati #imputato #libertà #rabbia
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“La legge di Lidia Poet”: da qualche settimana su Netflix è in onda la fiction dedicata alla pioniera dell’emancipazione femminile in Italia.
Chi era Lidia Poet?
Fu la prima donna ad entrare nell’Ordine degli avvocati in Italia: spese la propria vita a lottare con tenacia contro la concezione dell’epoca della donna, epoca in cui il ruolo della donna era profondamente ancorato alla cura della casa e all'educazione dei figli.
Laureatasi con il massimo dei voti nel 1881 alla facoltà di legge a Torino, con una tesi sulla condizione femminile e il diritto di voto, Lidia Poet diventa Avvocato solo nel 1919, arrivando ad esercitare, per la prima volta nella storia italiana, una professione che era riservata soltanto al mondo maschile. La sua è una storia vera, di sacrificio, dedizione, coraggio, di lotta contro la discriminazione verso le donne: “L’avvocato non è un mestiere per donne, quelle oneste le quali, invece, se lo fosse, sarebbero costrette a trattare anche argomenti che gli uomini stessi non potrebbero trattare in presenza delle donne.”
Leggete la sua avvincente storia sul nostro Blog: ce la racconta l’Avv. Alice Di Lallo.

▶️ Cliccate il link in bio e poi cliccate su Blog ◀️

E voi, conoscevate già la storia di Lidia Poet?
…Anche voi state seguendo la serie su Netflix dedicata a questa donna, caparbia e tenace? Raccontatemi qui nei commenti cosa ne pensate ⤵️

#lidiapoet #diritti #emancipazione #donne #femminismo #paritadigenere #impegnocivile
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Apriamoci all’altro, accettiamo l’aiuto che può darci perché non siamo soli al mondo. A volte nella vita ci troviamo a ricevere molto più di quanto diamo. Accogliamo questo aiuto e saliamo sulle spalle di chi ci vuole bene per afferrare il sole.
💗 Coltiviamo la consapevolezza emotiva, accettiamo le nostre fragilità e coltiviamo la gratitudine.. solo così potremo accorgerci di aver accanto un figlio, una madre, una sorella, un'amica, un genitore, un compagno che ci può aiutare ad uscire dal buio, a vedere la luce per raggiungere un nuova dimensione di serenità.

🍀Chi è questa persona per te?
Se vuoi condividi qui nei commenti o in direct, e se ti fa piacere raccontami la tua esperienza.⤵️❤️

#love #supporto #obbiettivi #sole #personespeciali
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Separazione e divorzio non saranno più come prima: il 28 febbraio, con un anticipo di qualche mese rispetto alla data inizialmente prevista, entra in vigore la Riforma Cartabia.
Cosa cambia nella coppia che si separa e come saranno gestiti i figli?

Rito unico per i procedimenti in materia di famiglia, domanda contestuale di separazione e divorzio, un ‘piano genitoriale’ utile al giudice per gestire visite e collocamento del figlio minore sono alcune delle novità introdotte dalla Riforma che si applicheranno alle cause che sopraggiungeranno dal 1 marzo. Il tutto in vista dell’introduzione – nell’ottobre 2024 – del tribunale della famiglia, istituito ‘ad hoc’ per questo tipo di procedimenti.

Chi è specializzato in questa materia è cosciente di quanto sia di pregiudizio per i minori la decisione dei genitori di interrompere la convivenza del nucleo se a tale decisione non segue un accordo trovato in tempi ragionevoli.
La ragionevolezza dei tempi di un accordo o dell’emissione di una decisione da parte del Giudice investito del procedimento, si pone allora come la garanzia più importante per i bambini, quasi sempre oggetto di contesa degli adulti, che la Riforma ha cercato di perseguire.

Per raggiungere tale scopo, la Riforma promuove l’istituto della mediazione familiare (percorso di ristrutturazione e rigenerazione della relazione genitoriale finalizzato alla ripresa della comunicazione efficace fra genitori) e stabilisce un unico rito per i procedimenti di competenza del Tribunale Ordinario, del Tribunale per i Minorenni e del Giudice Tutelare (salvo eccezioni) con regole più “snelle” e termini “abbreviati”.

✍️ Entriamo nel vivo della riforma sul nostro Blog, nell'articolo dell'Avv. Maria Grazia Di Nella.
Andate a leggerlo: un click sul link in Bio e poi su Blog.

Chiarimenti sulla Riforma? Scrivete qui nei commenti ⤵️

#riformacartabia #mediazionefamiliare #famiglia #genitori #genitorialità
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📌 Se la coppia non ha “consumato” il matrimonio e per questo motivo viene pronunciato il divorzio, può essere previsto un assegno per il coniuge privo di redditi?

⚖️ La Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata sulla questione: la Corte d’Appello di Bologna dovrà rivalutare la domanda di assegno divorzile della donna tenendo conto che la mancanza di rapporti intimi non rende inesistente o invalido il matrimonio (Sent. 3645/2023).

▶️ Una donna, sposata per 10 anni senza che sia stato consumato il matrimonio, chiedeva il divorzio e, in assenza di un lavoro, insisteva per vedersi riconosciuto un contributo economico. Il Tribunale di Bologna prevedeva in suo favore un importo mensile di €700,00. L’ex marito ricorreva in Corte d’Appello e vinceva: alla donna veniva revocato l’assegno perché la stessa aveva una relazione sentimentale!

▶️ La donna ricorreva in Cassazione: secondo gli Ermellini “la non consumazione del matrimonio non incide, di per sé, sull’esistenza e sulla validità del matrimonio ma è causa di scioglimento del matrimonio civile o di cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario, cosicché non tocca la validità e idoneità del matrimonio a produrre effetti sino al passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, né incide sull’applicabilità della normativa relativa all’assegno divorzile.”

▶️ La “non consumazione del matrimonio” non impedisce in alcun modo la possibilità di un contributo economico a favore del coniuge debole. Per quanto riguarda il fatto che l’ex moglie avesse una nuova relazione, essa di per sé non produceva come conseguenza il venir meno del diritto all’assegno: la coppia non conviveva, si vedeva nei fine settimana, l’uomo abitava in altra città, e neppure una investigazione durata due mesi aveva provato l’esistenza di un vero e proprio progetto di vita comune!

❓E' giusto definire “matrimonio” una relazione in totale assenza di rapporti sessuali? Discutiamone, con delicatezza per favore…qui sotto nei commenti ⤵️
Se volete, salvate il post così lo ritrovate in seguito.

#separazione #moglie #marito #mantenimento #coniugi #famiglia #donne #divorzio
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👉Secondo la Cassazione la madre che non fa vedere i figli al padre per 4 mesi, viola il diritto di quest’ultimo stabilito dal provvedimento del Giudice della separazione, commettendo il reato previsto dall’art. 388 c.p., ossia mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (sent. n. 1933/23, pubblicata il 18 gennaio).

❎Non importa affatto se la madre è incensurata, poiché ciò che rileva è il pregiudizio patito dalla persona offesa; inoltre, la condotta della donna ha colpito non solo il padre e i minori, ma anche “l'effettività della tutela assicurata dal Giudice”.

👨‍⚖️La Suprema Corte - cassando con rinvio - ha accolto il ricorso proposto dal Procuratore Generale contro la sentenza emessa dalla Corte d'Appello, che aveva dichiarato l’imputata non punibile ex art. 131 bis c.p., per “fatto tenue”.

➡️Secondo la Cassazione la madre ha intenzionalmente ostacolato il diritto di visita del padre, previsto dal Giudice della separazione. Si trattava di una separazione consensuale, con la previsione di visite e incontri con i figli, anche in base ad accordi fra i genitori.

➡️Il padre ha dovuto rivolgersi ai servizi sociali: la madre non si è mostrata affatto collaborativa e non ha voluto in nessun modo trovare soluzioni alternative nell'interesse dei figli.

🫵Siete d’accordo sul fatto che ostacolare il diritto di visita per 4 mesi non è un “fatto tenue” e va punito?

Post scritto da @avvcrespi

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⚖️ Assegno di divorzio: non ne ha diritto l’ex moglie che rifiuta una proposta di lavoro da parte dell’ex coniuge (Corte di Cassazione sentenza n. 2684/2023).

📌 La vicenda: nel giudizio di revisione delle condizioni di divorzio, all’ex moglie veniva revocato l’assegno divorzile di 48.000€ annui originariamente concordato dagli ex coniugi.
L’ex moglie impugnava il decreto dinanzi la Corte d’Appello di Ancona che riformava parzialmente la pronuncia, considerando non provata la circostanza secondo la quale l’ex moglie aveva intessuto una nuova relazione, che aveva dato vita ad una convivenza con l'attuale compagno.
La Corte d’Appello aveva, infatti, ritenuto priva dei connotati della stabilità e della continuità la convivenza.

Il giudice inoltre, nel riformare la pronuncia aveva considerato irrilevante ai fini della revoca dell’assegno divorzile, l’offerta lavorativa e una polizia assicurativa ricevute dall'ex moglie beneficiaria dell'assegno.
L’offerta, secondo la Corte d’Appello era “strumentale” rispetto alla finalità di non corrispondere più l’assegno.

L’ex marito proponeva quindi ricorso per Cassazione.
Gli Ermellini hanno ritenuto che la Corte d’Appello sia incorsa in errore nel considerare meramente strumentale la proposta lavorativa dell’ex marito ai fini del mancato riconoscimento dell'assegno, e che avrebbe dovuto verificare la “serietà e la stabilità” del datore di lavoro.

Quanto alla “nuova e stabile convivenza” le Sezioni Unite avevano già chiarito che la stabile convivenza non era da considerarsi di per sé quale motivo idoneo ad escludere il diritto a percepire l’assegno divorzile.

La Corte di Cassazione cassava quindi la sentenza impugnata e rinviava alla Corte d’Appello di Ancona.

▶️ Ci racconta tutto nei dettagli l’Avv. Angela Brancati sul Blog!
Leggete il suo articolo cliccando sul link in Bio e poi su Blog ◀️

🧐 Ora vi chiedo: favorevoli o contrari alla decisione della Corte di Cassazione? Condividiamo qui ⤵️

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