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(A cura della Dottoressa Elisa Cazzaniga) Con il decreto emesso in data 29 dicembre 2023, il Tribunale di Genova torna ad occuparsi di collocamento alternato dei minori. Nel caso di specie iil Tribunale Ordinario di Genova arriva a una tale decisione non perché ritiene entrambi i genitori ugualmente adeguati ma perché entrambi i genitori hanno nel tempo agito comportamenti ugualmente irresponsabili

(A cura dell’Avv. Maria Zaccara ) Il Tribunale di Monza con la Sentenza n.2667/2023 pubblicata il 23 novembre 2023 ha negato l’autorizzazione al trasferimento della madre con il figlio minore in una differente città per potersi ricongiungere al nuovo marito e ha stabilito che, in caso di trasferimento della madre, il minore verrà collocato dal padre.   La vicenda, oggi in esame, trae origine dal ricorso presentato dalla

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) Con la sentenza n. 5 del 18 gennaio 2024 la Corte Costituzionale si pronuncia in materia di adozione di maggiorenni concentrandosi sulla differenza di età richiesta dalla legge tra l’adottante e la persona da adottare che non può essere inferiore a 18 anni: in particolare, l’art. 291 c.c. comma 1 stabilisce che l’adozione di maggiorenni è permessa

(A cura dell’Avv. Angela Brancati) Il Tribunale per i Minorenni di Genova con il recentissimo decreto n. 21/2024 ha disposto l’affidamento urgente e “mirato” ai Servizi Sociali territorialmente competenti affinché gli stessi elaborassero e attuassero un progetto che salvaguardasse la salute di una 15enne affetta da una grave forma di anoressia nervosa di tipo restrittivo in luogo dei genitori.  In particolare, la segnalazione alla Procura

(A cura dell’Avv. Cecilia Gaudenzi) La Corte d’Appello di Cagliari con la sentenza n. 272/2023 si è pronunciata sulla domanda di addebito della separazione formulata da una moglie nei confronti del marito, sancendo che l’addebito va disposto quando è “più probabile che non” che sia stato il coniuge a rendere intollerabile la prosecuzione del matrimonio. Come più volte ribadito dalla Cassazione, nei giudizi di separazione

(A cura della Dottoressa Elisa Cazzaniga) L’approfondimento odierno si concentra sulle misure economiche a sostegno delle famiglie con figli a carico e sui bonus previsti dalla Legge di Bilancio 2024 per i nuclei familiari con determinati requisiti.  La misura economica principale e più importante a sostegno delle famiglie con figli a carico, istituita con la Legge Delega 46/2021, è l’Assegno Unico Universale che a decorrere dal 1° marzo 2022 ha sostituito le

(A cura dell’Avv. Maria Zaccara ) Con la Sentenza n. 2462/2023 pubblicata in data 18 dicembre 2023 il Tribunale di Nocera inferiore non ha accolto la richiesta di assegno divorzile di una moglie, disoccupata e affetta da disturbo bipolare della personalità, ritenendo non sufficiente il certificato del medico curante attestante che tale patologia poteva incidere sulla sua capacità lavorativa.  Il caso di specie trae origine dal ricorso di divorzio depositato dal marito con il quale lo

(A cura dell’Avv. Maria Grazia Di Nella) In caso di scioglimento dell'unione civile, la durata del rapporto, prevista dalla L. n. 898 del 1970, art. 5, comma 6, richiamato dalla L. n. 76 del 2016, art. 1, comma 25, quale criterio di valutazione dei presupposti necessari per il riconoscimento del diritto all'assegno in favore della parte che non disponga di mezzi

(A cura dell’Avv. Stefania Crespi) La Cassazione ha recentemente pronunciato una interessante sentenza, con riferimento ad un marito che aveva messo le mani al collo della propria moglie in occasione di un litigio (sent. n.48845/23).Più precisamente un uomo aveva afferrato la propria moglie per il collo, l'aveva spinta contro il muro e, esercitando una pressione crescente, l'aveva sollevata da terra, provocandone

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 35249 depositata il 18 dicembre 2023, ha confermato il proprio costante orientamento secondo cui la separazione è addebitabile al coniuge che abbia inflitto violenze fisiche o morali all’altro a prescindere dal comportamento del coniuge vittima delle violenze. Le reiterate violenze fisiche e morali inflitte da un coniuge all’altro costituiscono, infatti, violazioni talmente gravi dei doveri