STATO DI ABBANDONO DEL MINORE ANCHE SE I NONNI NE CHIEDONO L’AFFIDAMENTO
Con l’ordinanza n. 2948 del 6 febbraio 2025 la Corte di Cassazione è tornata ad approfondire i presupposti della dichiarazione di adottabilità del minore evidenziando come non sia sufficiente la presenza e la disponibilità dei nonni ad occuparsi del nipote per escludere la situazione di abbandono. Gli Ermellini, infatti, hanno ribadito che “la situazione di abbandono è configurabile non solo nei casi di materiale abbandono del minore, ma
L’ammontare del contributo al mantenimento dei figli deve essere deciso sulla base di una comparazione concreta e attuale dei redditi dei genitori
(A cura dell’Avv. Cecilia Gaudenzi) Il giudice chiamato a decidere in punto contributo al mantenimento dei figli, deve stabilire l’importo sulla base di un'adeguata ed attuale valutazione dei redditi e delle risorse economiche di entrambi i genitori, nonché delle concrete necessità dei minori, in modo da garantire una soluzione equa e rispettosa del principio di proporzionalità. Questo il principio espresso dalla Suprema
Spese straordinarie per i figli: è sufficiente il consenso via messaggio per ottenere il rimborso
(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) Il fatto trae origine dal procedimento per decreto ingiuntivo introdotto da un ex marito contro la ex coniuge per sentirla condannare al pagamento di una somma a titolo di concorso delle spese straordinarie dall’uomo sostenute per il figlio collocato prevalentemente presso di lui. Contro il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli, la donna si
NESSUN MANTENIMENTO ALLA MOGLIE CHE RIFIUTA SENZA MOTIVO UN LAVORO
(A cura dell’Avv. Maria Grazia Di Nella) La giovane moglie non ha diritto al mantenimento se rifiuta senza un valido motivo un lavoro e non prova di essersi attivata per cercarne un altro. La disparità di reddito tra i coniugi diventa così un elemento irrilevante se in via preliminare non viene offerta prova di un’adeguata ricerca di un lavoro. È quanto affermato dalla
La violenza economica come forma di maltrattamento: la rivoluzionaria sentenza della Cassazione
(A cura dell’Avv. Stefania Crespi) La Cassazione ha recentemente emesso un’importante sentenza sulla violenza economica (n. 1268/25). Nel respingere il ricorso presentato dall’imputato, condannato in primo e secondo grado, la Suprema Corte rileva come dalla credibile testimonianza della persona offesa fossero emerse condotte violente, sessualmente umilianti, minatorie, ossessive e denigratorie davanti ai figli, utilizzati dall’imputato come strumenti di controllo della donna. I comportamenti
L’ex non deve restituire le somme ricevute se la scrittura privata non prevede un espresso impegno alla restituzione.
(A cura dell’Avv. Angela Brancati) Con la sentenza n. 1879/2025 pubblicata il 27 gennaio 2025 la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una donna che chiedeva la restituzione di una somma di denaro che la stessa deduceva aver concesso in prestito all'ex. Per gli Ermellini, infatti, la richiedente non aveva diritto a vedersi restituito il denaro perché in occasione della dazione
A SEGUITO DI PRONUNCIA GIUDIZIALE DI PATERNITA’ E’ IL GIUDICE CHE DECIDE IL COGNOME DA ATTRIBUIRE AL MINORE
(A cura dell’Avv. Cecilia Gaudenzi) A seguito della dichiarazione giudiziale di paternità il giudice deve valutare il cognome da attribuire al minore e, se non lesivo del di lui supremo interesse, può disporre l’annotazione del doppio cognome, comprensivo pertanto sia di quello paterno che di quello materno. Questo il principio espresso dalla Suprema Corte di Cassazione con la recentissima ordinanza n. 1492/2025
Collocamento paritario anche per il figlio di tre anni, se è nel suo interesse
(A cura dell’Avv. Maria Grazia Di Nella) Il figlio di tre anni non deve essere collocato in via prevalente presso la madre sulla base dell’astratto criterio della maternal preference, dando per scontato che il padre non possa occuparsene tanto quanto lei. Questo il principio dell’ordinanza della Cassazione n. 1486 del 21/1/2025 che chiarisce come nei procedimenti previsti dall’art. 337-bis c.c., aventi
Il diritto di richiedere il mantenimento non versato da parte dell’ex si prescrive in 5 anni.
(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) Nell’ambito dei rapporti patrimoniali tra coniugi ed ex coniugi, in relazione alle somme dovute a titolo di contributo al mantenimento, è necessario sapere entro quando la parte creditrice ha diritto di pretendere il pagamento delle somme non versate prima che il rapporto si estingua. Si parla, infatti, di prescrizione allorquando il rapporto giuridico si estingue per
FINO ALLA PRIMA UDIENZA DI SEPARAZIONE VIETATO CAMBIARE LA SERRATURA DI CASA
Interessante la decisione pronunciata dalla Sezione Civile del Tribunale di Palmi in data 27 dicembre 2024 nell’ambito di un procedimento di reintegra nel possesso della casa familiare secondo cui, sino all’emissione dell’autorizzazione a vivere separati pronunciata dal Giudice della separazione ai sensi dell’art. 473 bis c.p.c., il coniuge estromesso dall’abitazione ha diritto ad avere copia delle nuove chiavi di casa. Nel