Le intromissioni dei genitori possono rovinare la vita di coppia?

(A cura del Dr. Luigi Colombo e dell’Avv. Maria Grazia Di Nella)

Quante volte ci è capitato di assistere ai litigi di coppie di amici in conflitto perché la madre di lui, o la madre di lei sono invadenti e si occupano di “affari” che non dovrebbero riguardarle, mettendo bocca su tutto? Per non parlare di quando poi arrivano i nipoti….

Non si contano le coppie che oltre a dover ritrovare un equilibrio per l’arrivo di un figlio, sono costrette anche a mettere limiti a suoceri invadenti con il rischio di far saltare l’armonia di tutta la famiglia. 

Si tratta di situazioni in cui si ripresentano dinamiche involontarie che sopravvivono nonostante la convivenza o il matrimonio: ecco allora l’uomo che continua a coltivare un rapporto stretto con la propria madre e/o la donna che mantiene o reintroduce la propria madre nel rapporto.

Ma cosa succede se lui e la propria madre sono un tutt’uno? 

Spesso lo stretto legame tra l’uomo e la propria madre poteva essere già rilevato ed osservato durante i primi momenti della relazione, prima dell’inizio della convivenza, ma non vi è stata data importanza, pensando che magari, con il tempo, questo stretto legame si sarebbe dissolto o fortemente ridotto. 

A chi non è capitato di pensare “come è carina mia suocera, si preoccupa sempre…”, ma il legame potrebbe essere inadeguato. In casi come questo la presenza del genitore del partner è la prosecuzione di un legame con la propria madre che non si è mai risolto; il soggetto, nei vari momenti della propria storia evolutiva, non è riuscito a trovare nella propria capacità di legarsi ad un altro partner un valido sostituto al rassicurante legame infantile con la propria mamma, fondato su una reciprocità totale, in cui la madre risponde alle esigenze del figlio senza chiedere nulla. 

Ma in questo modo l’uomo è costretto a introdurre la propria madre nella propria vita famigliare, oppure a mantenere una ampia frequentazione con lei oppure, peggio ancora, a coinvolgerla in decisioni che dovrebbero riguardare solamente la coppia. 

Tutte queste forme del legame incideranno sul rapporto con la partner o il partner; questi si sentirà messo in secondo piano, più o meno sistematicamente, spesso umiliato o irritato da decisioni che vengono prese altrove; o ancora criticato apertamente dalla madre del partner. 

E se il rapporto simbiotico coinvolge la moglie/compagna con la propria madre?

Molto spesso questo legame inizia ad appalesarsi in tutta la sua problematicità quando la donna diviene madre e chiede alla propria madre di intervenire nella vita famigliare. 

In genere vi sono ragioni concrete, determinate dalle incombenze del neonato e anche dal doppio ruolo di madre ma anche di lavoratrice. Ma a questo si aggiunge un altro aspetto: la madre sente di non essere compresa dal partner oppure percepisce una sua distanza emotiva.  

Ci possono essere critiche verso il partner per come si comporta come padre, atteggiamento che ha come radice un ideale di padre, rispetto al quale il comportamento del padre reale è destinato a sembrare carente. 

Il padre poi può essere entrato veramente in crisi con la gravidanza nel suo rapporto sentimentale con la madre; oppure si è sentito in difficoltà con il nuovo ruolo (uomo e donna possono avere tempi diversi nell’assunzione del ruolo genitoriale).

Allora si può costituire una sorta di contrapposizione tra l’asse materno e il padre; da una parte la donna sente l’uomo inadeguato, dall’altro l’uomo sente di essere estromesso. 

Che cosa possiamo quindi consigliarvi? Fate attenzione sin dai primi tempi del vostro rapporto ai legami con le rispettive famiglie di origine e al primo episodio che Vi agita, cercate un confronto prima di tutto all’interno della coppia. Se la coppia inizia a disgregarsi su questa tematica, perde forza e sarà sempre più difficile mantenere la giusta distanza e la serenità della coppia. Seppur con grazia, imparate a difendere la Vostra coppia.