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Relazione extraconiugale e rapporti sessuali con la moglie: addebitata la separazione al marito

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo)

Il Tribunale di Torino, con la sentenza n. 4694 pubblicata il 2 dicembre 2022, ha dichiarato la separazione addebitabile ad un marito, colpevole di intrattenere una vera e propria storia d’amore parallela con un’altra donna pur continuando ad avere una vita coniugale “normale”, avendo regolari rapporti sessuali con la moglie la quale, poco prima di scoprire il tradimento, rimaneva incinta del terzo figlio.

Questo il caso nel dettaglio: la moglie depositava ricorso per la separazione giudiziale chiedendo che la separazione venisse addebitata al marito asserendo che quest’ultimo avesse violato l’obbligo di fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione, doveri coniugali, tutti, indicati nell’art. 143 c.c. Il marito, al contrario, nei propri atti difensivi, chiedeva l’addebito a carico della coniuge perché quest’ultima lo avrebbe trascurato, con continue vessazioni ai suoi danni, anche con riferimento alla circostanza che lui guadagnava di meno rispetto a lei.

Esaurita la fase presidenziale durante la quale il Presidente emetteva i provvedimenti urgenti e provvisori a tutela della prole minorenne, il Giudice Istruttore proponeva alle parti un accordo transattivo che prevedesse la rinuncia alle reciproche domande di addebito. Il marito accettava ma non la moglie che insisteva per il prosieguo della causa ed, in particolare, per l’escussione orale dei testimoni. Il Tribunale, pertanto, esaminava le domande di addebito dando ingresso alla relazione investigativa e alle prove per testi.

Dalla istruttoria espletata, il Tribunale riteneva fondata la domanda di addebito formulata dalla donna con riferimento alla relazione extraconiugale intrattenuta dal marito.

In particolare, l’investigatore privato incaricato dalla moglie, sentito oralmente dal giudice sulla relazione depositata, confermava la relazione extraconiugale del resistente il quale veniva visto recarsi a dormire dall’amante, pranzare insieme, trascorrere insieme il tempo libero, tenendosi per mano e scambiandosi baci e affetto. Non solo, l’uomo regolarmente frequentava anche il figlio minore della donna, dando prova di una relazione parallela e conclamata.

La relazione extraconiugale si svolgeva contemporaneamente e parallelamente ad una normale vita tra coniugi, caratterizzata anche da rapporti sessuali, confermati da entrambi i coniugi.

Non solo, la donna scopriva di essere incinta e, dopo esser venuta a conoscenza del tradimento del marito, si decideva ad interrompere la gravidanza.

Presupposto essenziale dell’addebito è un comportamento cosciente e volontario contrario ai doveri che derivano dal matrimonio ed è necessario accertare se la frattura del rapporto coniugale sia stata provocata dal comportamento oggettivamente trasgressivo di uno o di entrambi i coniugi, sussistendo o meno un rapporto di causalità tra tale comportamento ed il verificarsi della intollerabilità della convivenza ovvero se la violazione dei doveri coniugali sia avvenuta quando già era in corso una crisi coniugale o per effetto di essa.

Si richiede, pertanto, la prova che la crisi irreversibile tra i coniugi sia riconducibile esclusivamente al comportamento volontariamente e consapevolmente contrario ai doveri coniugali e che vi sia un nesso causale tra comportamenti addebitati e il determinarsi della intollerabilità della convivenza.

Secondo il Tribunale, nel caso di specie, la scoperta della relazione extraconiugale tra il marito e l’amante da parte della moglie è da considerarsi causa della crisi familiare con conseguente addebito della separazione al marito.

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Da sempre interessata alla tematica dei diritti umani e delle persone, dopo un’esperienza presso la Prefettura di Milano – Sportello Unico dell’Immigrazione, ha iniziato la pratica forense nello Studio Legale Di Nella dove, nell’ottobre 2014, è diventata Avvocato, del Foro di Milano. Si occupa di diritto civile, in prevalenza di diritto di famiglia, italiano e transnazionale, delle persone e dei minori, e di diritto dell’immigrazione.

Dal 2011 collabora con la rivista giuridica on line Diritto&Giustizia, Editore Giuffrè, su cui pubblica note a sentenza in tema di diritto di famiglia e successioni e dal 2018 pubblica note a sentenza anche sul portale online ilfamiliarista.it, Editore Giuffrè.

È socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori). Svolge docenze nei corsi di formazione e approfondimento per ordini e associazioni professionali ed enti privati, partecipando anche a progetti scolastici su temi sociali e civili.