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Parenti serpenti: morto il coniuge, a chi spetta la fede nuziale?

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo)

Il momento dell’apertura della successione, si sa, spesso dà origine a scontri, rivendicazioni e recriminazioni tra i parenti superstiti, che siano chiamati all’eredità, eredi o anche esclusi dall’asse ereditario stesso.

Il caso giunto al Tribunale di Torino e definito con la sentenza n. 324 del 31 gennaio 2022 è curioso e dà ai giudici l’occasione di argomentare non solo di diritto.

Questo il caso: deceduto il marito, la moglie, rimasta vedova, conveniva in giudizio la propria figlia, figlia del de cuius, riferendo che, al momento del decesso in ospedale, la figlia avesse sfilato la fede nuziale dal dito del padre impossessandosene. La vedova pretendeva la restituzione in suo favore dell’anello, ritenendo che tale bene, una volta deceduto il marito, appartenesse a lei, quale coniuge superstite, essendo la fede segno dell’amore consacrato durante la cerimonia del matrimonio cattolico. La fede, infatti, secondo la moglie, non rientrava nell’asse ereditario e, pertanto, chiedeva che il Tribunale condannasse la figlia alla restituzione in proprio favore dell’anello o, in subordine, al risarcimento del danno da destinarsi in beneficenza ad un ente indicato.

La figlia, al contrario, costituitasi in giudizio resisteva affermando che fosse stata proprio la madre a consegnare a lei l’anello, in ricordo del padre.

Il Tribunale rigettava le richieste della vedova affermando che la fede nuziale rientra nel patrimonio della persona che la indossa, alla quale appartiene e che potrebbe anche disporne durante la propria vita in favore di persone diverse. Conseguentemente, l’anello nuziale, con l’apertura della successione, rientra nel patrimonio del de cuius e si trasmette secondo le regole successorie, per legge o per testamento.

Sulla base di tale presupposto, non trattandosi di bene che è di proprietà della moglie vedova (ma di bene del de cuius), l’azione di restituzione del bene (c.d. di rivendica) che presuppone la prova di essere proprietaria di tale bene non può essere accolta. Privo di fondamento, inoltre, l’argomento portato in atti dalla vedova secondo cui l’anello da lei indossato fosse di proprietà del marito e viceversa in virtù del rito cattolico con cui i coniugi procedono allo scambio degli anelli come segno di amore e fedeltà.

I giudici affermano che è tradizione e prassi che siano i testimoni ad acquistare le fedi per la coppia e nel momento in cui l’anello viene consegnato allo sposo, l’oggetto passa nella sfera patrimoniale del soggetto che lo riceve, rientrando così la fede nella sfera patrimoniale della persona che la indossa.

La moglie, pertanto, non avrebbe dovuto esperire un’azione di restituzione dell’anello ma un’azione di petizione ereditaria.

Nonostante quanto sopra, i giudici riconoscono che, benchè errata dal punto di visita giuridico, dal punto di vista umano l’azione esperita dalla vedova avrebbe avuto una sua giustificazione: la fede, infatti, simboleggia nel rapporto tra gli sposi l’amore e il legame da cui i figli sono sostanzialmente esclusi.

Author Profile

Da sempre interessata alla tematica dei diritti umani e delle persone, dopo un’esperienza presso la Prefettura di Milano – Sportello Unico dell’Immigrazione, ha iniziato la pratica forense nello Studio Legale Di Nella dove, nell’ottobre 2014, è diventata Avvocato, del Foro di Milano. Si occupa di diritto civile, in prevalenza di diritto di famiglia, italiano e transnazionale, delle persone e dei minori, e di diritto dell’immigrazione.

Dal 2011 collabora con la rivista giuridica on line Diritto&Giustizia, Editore Giuffrè, su cui pubblica note a sentenza in tema di diritto di famiglia e successioni e dal 2018 pubblica note a sentenza anche sul portale online ilfamiliarista.it, Editore Giuffrè.

È socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori). Svolge docenze nei corsi di formazione e approfondimento per ordini e associazioni professionali ed enti privati, partecipando anche a progetti scolastici su temi sociali e civili.