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Donna stalker

Lo stalking al femminile: quando la donna è una stalker

(A cura dell’Avv. Stefania Crespi)

Il reato di stalking viene generalmente collegato a comportamenti aggressivi e persecutori realizzati da uomini – spesso ex fidanzati, compagni o mariti – nei confronti di donne.

Peraltro, nell’ultimo decennio anche la donna ha ricoperto il ruolo di “stalker”.

Più precisamente nel 70/80% dei casi di stalking il reo è un soggetto maschile, quindi le donne sono stalker nei residui 20/30% ed esse commettono tale reato nei confronti sia di una persona dello stesso sesso, sia di quello opposto.

Secondo il Rapporto Italia 2021 di Eurispes la percentuale di donne vittime di stalking è 3 volte quella degli uomini: il 14%, rispetto al 4,5% degli uomini, in aumento rispetto al 2020, quando l’8,9% delle vittime era una donna e il 6,8% uomo.

Nel 2018 secondo l’Istat erano 3.505 le vittime maschili di stalking; sempre secondo il Rapporto Italia 2021 di Eurispes le donne denunciano più degli uomini (15% contro 9,9%).

Va, quindi, sottolineato come non si disponga di una percentuale reale del fenomeno al femminile.

La principale motivazione per la quale l’uomo decide di non presentare denuncia è strettamente connessa alla “cultura machocentrica” contemporanea: se l’uomo denunciasse potrebbe essere, infatti, oggetto di scherno.

Inoltre, spesso i comportamenti minacciosi fisici – mostrare il pugno o un’arma – messi in atto da una donna vengono minimizzati e considerati meno pericolosi; gli uomini stessi tendono a sminuire gli episodi di stalking posti in essere da donne.

Il tipico profilo delle stalker è quello di donne eterosessuali, con un’età compresa tra i 30 e i 35 anni, single e, spesso, con  patologie psichiatriche.

Le donne mostrano generalmente meno aggressività rispetto agli uomini, ossia i comportamenti violenti, sia psichici sia fisici, tendono ad essere inferiori rispetto agli uomini.

Le stalker scelgono forme di persecuzione più subdole: rubano e/o distruggono gli oggetti della vittima, si intromettono nella vita lavorativa ed affettiva.

Alcune tipiche condotte delle stalker sono comunicazioni indesiderate, come numerose telefonate (anche nel cuore della notte), e-mail, biglietti, scritte sui muri; anche contatti sgraditi, pedinamenti, appostamenti sotto casa o presso il luogo di lavoro, autoinviti, l’invio di doni o fiori (e in questo caso si parla di stalking romantico).

Secondo alcuni studi la condotta persecutoria femminile si protrae più a lungo nel tempo rispetto a quella realizzata da agenti maschili.

Le vittime di stalking femminile sono generalmente persone conosciute, non soltanto ex partner, ma anche persone con cui si aveva un rapporto di amicizia o professionale.

Più precisamente secondo il Rapporto Italia 2021di Eurispes il 20,3% degli uomini subiscono stalking da parte di ex partner e il 13,5% da parte di colleghe (con numeri in crescita rispetto al 2020).

Se lo stalking è realizzato contro uomini, la donna inizia con un corteggiamento, che sfocia in molestie, perché diviene sempre più pressante; oppure perseguita un uomo con il quale la relazione si è da poco interrotta.

Se, invece, la vittima è un’altra donna, di solito lo stalking è commesso contro la fidanzata o compagna del suo ex, oppure nei confronti di colei che viene ritenuta pericolosa per la propria attuale relazione (amiche, parenti).

Altre motivazioni alla base dello stalking femminile contro altre donne sono torti subiti che meritano vendetta, oppure la rottura di un’amicizia o la convinzione di essere vittima di mobbing sul lavoro.

Recentemente la Procura della Repubblica di Messina ha aperto un procedimento per stalking contro una donna ed il Giudice ha applicato il divieto di avvicinamento, a meno di 200 metri, ad un uomo con cui aveva avuto una relazione.

L’indagata non si rassegnava alla decisione dell’ex di interrompere il rapporto e così ha iniziato a mettere in atto una condotta persecutoria e minacciosa sempre più pressante: lo ha seguito per strada fin quando lo ha travolto con l’auto, procurandogli lesioni (giudicate guaribili in pochi giorni).

Il fenomeno dello stalking femminile è attualmente rilevante anche all’estero. Ed invero il Ceo di Apple, Tim Cook, è vittima da oltre un anno di stalking da parte di una donna di 45 anni della Virginia ed un Giudice californiano ha emesso un ordine restrittivo, vietandole fino alla fine di marzo di possedere un’arma, interagire con Cook e con i dipendenti Apple, nonché entrare nelle proprietà della vittima.

Dopo aver dichiarato su Twitter di aver vissuto una relazione con lui, ha affermato che Cook era il padre dei suoi figli; inoltre, da ottobre 2020 ha iniziato a mandargli numerose mail.

In particolare, gli ha inviato un’immagine di una pistola carica e di munizioni, minacciando di utilizzarle contro di lui; ha anche costituito finte società con nomi offensivi, indicando come titolare proprio Cook. Ha anche provato diverse volte ad introdursi nella sua abitazione, ma è sempre stata fermata o dalla sicurezza o dalla Polizia.

La stampa ha, altresì, recentemente riportato il caso di una donna inglese che secondo la Polizia “ha creato una rete di inganni velenosi del tutto immaginaria, ma superficialmente credibile per oltre cinque mesi”, per accusare il suo ex ragazzo di stalking e aggressione fisica.

Ha fornito prove false, come messaggi da lui provenienti. Egli è stato arrestato sei volte ed ha trascorso 81 ore in custodia, per poi essere accusato di aggressione, ricevendo un ordine di allontanamento.

La Polizia ha, tuttavia, in seguito scoperto che la donna aveva creato circa 30 account falsi su Instagram per mandare al ragazzo messaggi offensivi e minatori: egli ha subìto notevoli danni emotivi, vivendo mesi di angoscia e di stress.

La donna è stata arrestata e condannata dal Tribunale di Liverpool a una pena di 10 mesi di reclusione; è stata anche emessa un’ordinanza restrittiva di 10 anni, che le proibisce di avvicinarsi alla persona offesa.

Orbene, nel 2021 si è registrato in Italia un aumento dei casi di stalking.

È ben vero che la percentuale di donne vittime di stalking è il triplo rispetto a quella degli uomini, ma ciò non deve portare a ritenere questo reato meno grave, quando la vittima è un uomo.

Lo stalking è un reato senza genere e non va trascurato solo perché le vittime appartengono al “sesso forte”, perché causa le medesime angosce e paure, determinando un cambiamento delle proprie abitudini di vita.

Author Profile
Avv. Stefania Crespi

Svolge la sua attività dal 1996 presso lo Studio Legale Ravaglia, dove ha maturato una consolidata esperienza e specifica competenza nel Diritto penale d’impresa, seguendo processi in tema di reati societari, finanziari, fallimentari, reati contro la pubblica amministrazione, responsabilità penale in ambito sanitario, nonché per violazioni del codice stradale.
Collabora da anni con lo Studio Legale Di Nella per i procedimenti penali concernenti i reati contro la famiglia.