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(a cura dell'Avv. Cecilia Gaudenzi) Come abbiamo già visto in un nostro precedente articolo sino a pochi anni fa il nostro ordinamento forniva tutela alla sola famiglia fondata sul matrimonio. Nel 2016 però, con la Legge Cirannà anche l’Italia, finalmente, ha ammesso la possibilità alle coppie dello stesso sesso di unirsi civilmente e alle coppie non sposate di esser riconosciute. La convivenza

(a cura dell'Avv. Maria Grazia Di Nella) Dopo mesi di attesa e restrizioni più o meno rigide, finalmente sono ripartiti i matrimoni! I fine settimana sono di nuovo illuminati da svolazzanti abiti bianchi e rallegrati da urlati auguri di eterna felicità. Ma le statistiche parlano chiaro. “ E vissero felici e contenti” non è più il finale della maggior parte delle storie

(a cura dell'Avv. Maria Grazia Di Nella) Mantenere i figli è un obbligo che sussiste per il solo fatto di averli generati e prescinde dalla tipologia di rapporto intercorrente tra la coppia. Infatti, tale obbligo sussiste in caso di figli nati da matrimonio o convivenza e permane in caso di separazione, divorzio o cessazione della convivenza. L'obbligo di mantenimento trova un proprio

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) Per molto tempo, nel nostro ordinamento, l’unica famiglia riconosciuta e tutelata costituzionalmente era quella fondata sul matrimonio, inteso come l’unione tra un uomo ed una donna che intendono realizzare una comunione di vita e di affetti. Il passare del tempo e l’evoluzione della società hanno fatto sì che dapprima, nel 2012, il Legislatore ha unificato lo

(a cura dell'Avv. Stefania Crespi) La Cassazione ha pronunciato un’importante sentenza (Cassazione n. 17888/21) sul delitto di maltrattamenti in famiglia, previsto dall’art. 572 c.p., un reato abituale perché necessita per la sua configurabilità la ripetitività e pluralità dei comportamenti illeciti. Il reato di "maltrattamenti contro familiari e conviventi" è collocato tra i delitti contro la famiglia e, in particolare, contro l'assistenza familiare

(a cura dell'Avv. Maria Zaccara) Con l’ordinanza n. 13724/2021 del 20 maggio 2021 la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi in tema di assegno divorzile, con particolare riferimento al caso della moglie che rinuncia alle proprie ambizioni professionali per dedicarsi alla famiglia.  Nel caso di specie la Suprema Corte ha valorizzato l'impegno ed il sacrificio che la moglie aveva portato avanti nel corso degli anni nell'accudimento del figlio grevemente malato, e poi deceduto, senza ricevere alcun sostegno dal

(A cura dell'Avv. Maria Grazia Di Nella) L'affido temporaneo dei minori ai nonni come attuazione del diritto del minore a crescere nella propria famiglia: il diritto di ciascun bambino a crescere nella propria famiglia senza distinzioni di sesso, etnia età e lingua è sancito e garantito sia a livello internazionale dalla Convenzione di New York sui diritti dell’Infanzia e dalla Convenzione

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) Accade di frequente, nei procedimenti di separazione consensuale e divorzio congiunto, che accanto alle c.d. obbligazioni tipiche di tali giudizi (quali assegnazione della casa familiare; affidamento, collocamento, mantenimento dei figli; mantenimento del coniuge economicamente più debole) vi siano delle c.d. obbligazioni accessorie o a latere finalizzate a regolare i rapporti economici tra le parti e

(a cura dell'Avv. Angela Brancati) A chi e in che misura spetta la pensione di reversibilità quando a concorrere siano insieme l’ex coniuge divorziato e il coniuge superstite? Il coniuge superstite è l’unico legittimato a percepire l’assegno previdenziale o può concorrere con l’ex coniuge divorziato beneficiario dell’assegno divorzile alla data del decesso? Prima di dare una risposta ai quesiti, occorre brevemente trattare