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(A cura dell'Avv. Maria Zaccara) La collocazione in cassa integrazione non è da considerare di per sé un fatto nuovo che legittima la revoca del contributo al mantenimento dei figli, se il padre non dimostra il peggioramento effettivo della propria condizione economica. Il principio è stato confermato della recentissima ordinanza della Corte di Cassazione n. 36800/2022 (del 15 dicembre scorso).  Il caso di specie trae origine dal ricorso di modifica presentato da un padre avverso il decreto del Tribunale di Lanciano del giugno 2020 che,

(A cura della Dott.ssa Giulia Meneghelli) “… Chi impara la mediazione prima impara la scienza della pratica… al fine di fissare una base sistemica del lavoro. Tuttavia… i mediatori più esperti utilizzano questa conoscenza di base in modo diverso, per andare oltre la tecnica, verso modi di operare più creativi, intuitivi e quindi ne fanno un’arte”. Dalle parole dello psicologo e terapista

La globalizzazione ha reso sempre più frequenti le relazioni amorose tra persone di nazioni differenti, e di conseguenza sempre più spesso ci troviamo ad affrontare procedimenti nei quali i figli sono al centro di una contesa internazionale. Quando l’amore finisce, infatti, accade di sovente che la donna - che per amore aveva accettato di vivere lontana dal proprio paese di origine - abbandoni

(a cura dell'Avv. Maria Zaccara) Con la sentenza n. 2896/22 (pubblicata il 24 novembre 2022) il Tribunale di Foggia ha confermato che, ai fini della determinazione del contributo al mantenimento, le sole dichiarazioni dei redditi degli ex coniugi, lavoratori autonomi, non vincolano il Giudice nella decisione, e che questi può basarsi anche su altre risultanze. In particolare, nella vicenda oggetto della sentenza,

(a cura dell'Avv. Maria Grazia Di Nella) Uno degli aspetti più delicati di una separazione è la gestione delle spese straordinarie dei figli. Se nella quotidianità, infatti, i genitori si organizzano in autonomia senza obbligo alcuno di rendicontazione (in ottemperanza alla regola che ciascuno dei due, nel proprio tempo con i figli, adotta unilateralmente le decisioni di ordinaria amministrazione e ne

(A cura dell'Avv. Stefania Crespi) Un uomo è stato recentemente condannato in via definitiva per il reato di maltrattamenti in famiglia, commesso nei confronti della convivente per ripetute condotte violente, nonché per averla tradita più volte (Cass. n. 41568/22). Secondo la Cassazione, nei giudizi di merito è stata ricostruita un’articolata e perdurante condotta vessatoria, violenta e ingiuriosa ai danni della compagna, che

È quanto sancito dall’articolo 317 bis del codice civile, che testualmente recita: “Gli ascendenti hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. L'ascendente al quale è impedito l'esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore, affinchè siano adottati i provvedimenti più idonei nell'esclusivo interesse del minore. Si applica l'articolo 336, secondo comma”. La

(a cura dell'Avv. Maria Grazia Di Nella) ll termine “sharenting” fa riferimento alla pratica divenuta ormai consueta da parte dei genitori e dei parenti più stretti di condividere sulle piattaforme social foto e video dei propri figli e/o nipoti.   Se in America le foto dei minori rappresentano oltre la metà delle immagini pubblicate in rete, anche in Italia sono moltissimi i

(a cura dell'Avv. Cecilia Gaudenzi) Ecco un’altra sentenza di separazione che affronta il tema delle relazioni sentimentali ai tempi delle chat. Il Tribunale di Benevento, con un’ordinanza pubblicata il 18 ottobre 2022, ha ribadito che le foto fatte allo schermo dello smartphone (o dello smartwatch) con i messaggi dell’amante sono utilizzabili nel giudizio di separazione. Secondo i giudici, poiché l’atto di

“La mediazione familiare permette ai genitori di fare ai figli un grande dono: prendersi cura del legame genitoriale” (F. Anzini, mediatrice familiare). La separazione e/o il divorzio dei propri genitori sono la causa più frequente degli stati depressivi infantili, poiché l’esposizione dei figli alla crisi coniugale è stata valutata avere una durata media di almeno un anno.  Spettatori passivi delle discussioni che coinvolgono