Congedi per i genitori: cosa sono e come funzionano
(A cura dell’Avv. Maria Grazia Di Nella)
Congedi per mamma e papà: cosa prevede la legge? Sono retribuiti? Che differenza c’è tra congedo parentale e maternità? A quanti mesi si ha diritto quando si partorisce?
Vediamo insieme la situazione che riguarda le future mamme e papà e i neo-genitori.
GRAVIDANZA: I PERMESSI PER LE VISITE E GLI ESAMI
Le lavoratrici dipendenti hanno diritto a permessi retribuiti per effettuare anche durate l’orario di lavoro, esami prenatali, accertamenti clinici ovvero per visite specialistiche.
Per utilizzare tali permessi, occorrerà presentare una richiesta al datore di lavoro e successivamente presentare un “giustificativo”, cioè un certificato che attesti il tipo di esame fatto, data e orario: si ha diritto al tempo speso nel centro medico + il tempo occorrente per recarsi al lavoro.
Si ha diritto alla “maternità anticipata” se si svolge un lavoro rischioso, cioè se la futura mamma è a contatto con agenti chimici, fisici e biologici pericolosi; sono inoltre vietati i lavori che prevedono il sollevamento di pesi o turni molto stressanti.
Durante la gravidanza e fino al compimento di un anno del bimbo, la donna non potrà lavorare durante la notte (tra le 24 e le 6 del mattino) e si può richiedere di esserne esonerata fino al compimento del terzo anno di età del piccolo.
Niente lavoro notturno anche per le mamme uniche affidatarie di un minore di 12 anni o con a carico un famigliare con disabilità.
CONGEDO DI MATERNITA’: QUANTI SONO I MESI DI CONGEDO OBBLIGATORIO E QUANDO SPETTANO?
Il congedo di maternità obbligatoria ha la durata di 5 mesi e spetta alle mamme lavoratrici dipendenti e alle lavoratrici autonome (iscritte alla gestione separata Inps o di un istituto di previdenza).
Le lavoratrici autonome a differenza delle dipendenti durante i 5 mesi di maternità “obbligatoria” possono continuare a lavorare.
In alcuni casi, il congedo di maternità spetta anche alle future mamme che hanno perso il lavoro da poco. Nello specifico, hanno diritto alla maternità anche le mamme che hanno cessato o sospeso l’ attività lavorativa da meno di 60 giorni, ovvero se decorsi più di 60 giorni, se alla data di inizio del congedo di maternità, la mamma lavoratrice ha i requisiti per il diritto all’indennità di disoccupazione oppure è in cassa integrazione o in mobilità.
Si possono sfruttare questi mesi di maternità obbligatoria come si vuole. Oggi è possibile lavorare fino al giorno in cui si partorisce e non andare a lavorare nei 5 mesi successivi, sempre con autorizzazione del medico.
Per tutto il periodo di congedo, al posto della retribuzione, l’INPS riconoscer un’indennità pari all’80% della retribuzione; se si hanno due gemelli, i mesi di maternità sono comunque 5.
La maternità spetta alle mamme anche in caso di adozione o affido e i 5 mesi partono dall’arrivo del bimbo in famiglia.
In nessun caso l’astensione dal lavoro può essere oggetto di rinuncia da parte della lavoratrice.
Durante il primo anno di vita del bimbo è possibile richiedere fino a 2 ore al giorno di permesso retribuito (raddoppia in caso di gemelli).
Il “permesso per allattamento” spetta anche in caso di adozione e affido.
IL CONGEDO DI PATERNITA’
I papà hanno diritto a 10 giorni di astensione dal lavoro nei quali vengono retribuiti al 100%. Possono usarli tutti insieme o dividerli tra i due mesi precedenti e i cinque successivi al parto. In caso di gemelli i giorni diventano 20.
Il congedo spetta anche in caso di adozione e affido e possono essere usufruiti in contemporanea con il congedo della madre.
In via alternata alla mamma, invece, la legge prevede per i papà un giorno facoltativo in aggiunta ai 10 giorni.
Il congedo di paternità non è previsto per i lavoratori autonomi.
IL CONGEDO PARENTALE
Siete da poco diventati genitori (anche adottivi) e il periodo di astensione obbligatoria per la madre volge al termine? Se la situazione ancora non vi permette di rientrare al lavoro, potete usufruire del congedo parentale, ovvero un periodo di astensione facoltativo, concesso sia al padre che alla madre.
Le nuove regole in vigore dal 2023 prevedono che mamma e papà abbiano diritto a 9 mesi facoltativi, così divisi. Ognuno dei due genitori ha diritto 3 mesi di congedo parentale (la mamma 3 e il papà 3, non trasferibili da uno all’altro) e poi ce ne sono altri 3 per il nucleo (quindi a scelta possono farli la mamma o il papà).
Se la madre è l’unico genitore, il congedo può protrarsi per 10 mesi.
Il congedo può essere fruito a ore o a giorni.
Il congedo parentale può essere usato dai genitori entro i 12 anni dei bambini. Il congedo è pagato al 30% della retribuzione del genitore che lo chiede. Con la Legge di Bilancio 2023 è stato introdotto 1 ulteriore mese, che può essere goduto entro i 6 anni del bimbo da uno dei due genitori e sarà retribuito all’80% (non al 30% come per il congedo parentale)
Stesse regole valgono per genitori affidatari e adottivi.
GENITORI DI BIMBI CON DISABILITA’
I genitori lavoratori dipendenti con figli con disabilità grave possono chiedere il prolungamento del congedo parentale fino a tre anni di durata e fino al compimento dei 12 anni del figlio.
Per usufruire di tale congedo il figlio al quale è stato riconosciuto lo stato di handicap grave, non deve avere più di 12 anni e non deve essere ricoverato in una struttura specializzata salvo il caso in cui la presenza del genitore è richiesta dal personale sanitario.
Se entrambi genitori sono lavoratori dipendenti solo uno può richiedere il congedo, ma c’è la possibilità di fruizione alternativa tra i due genitori: nello stesso mese entrambi genitori possono fruire alternativamente dei permessi mensili, delle ore di permesso giornaliero o del prolungamento del congedo parentale.
Per tutto il periodo l’indennità economica è pari al 30% della retribuzione.
Stesse regole per genitori affidatari e adottivi.
Il periodo in più di prolungamento del congedo parentale decorre dalla conclusione del normale congedo parentale ed esattamente:
- Per la madre trascorsi sei mesi del congedo di maternità
- Per il padre trascorsi sette mesi dalla data di nascita del bambino
- Per la madre sola trascorsi 10 mesi decorrenti dalla fine del congedo di maternità.
Anche in questo caso c’è la possibilità di usare il congedo parentale a ore o giorni. Chi ha figli disabili gravi può richiedere:
- Tre giorni di permesso mensile oppure 2 ore di riposo giornaliere per bambini anche adottivi o affidatari, fino a 3 anni di età;
- Tre giorni di permesso mensile per bambini tra i 3 e i 12 anni
- Dal 12º anno di età si può usufruire solo dei tre giorni di permesso mensile.
Al centro del nostro lavoro c’è la persona. Studio Legale Di Nella è specializzato nel Diritto delle Famiglie, Diritto Internazionale della Famiglia, Diritto Collaborativo, Diritto della Persona, Diritto dei Minori, Diritto Penale Minorile, Sottrazioni internazionali dei Minori, Diritto delle Successioni e Donazioni e Diritto dell’Immigrazione.
È Avvocato Collaborativo del Foro di Milano, componente del Comitato Scientifico della SOS Villaggi dei Bambini Onlus, membro attivo dell’Associazione Camera Minorile di Milano, socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori), socia dell’AIADC ( Associazione Italiana degli Avvocati di Diritto Collaborativo) nonché delle IACP ( International Academy of Collaborative Professionals), socia dell’Associazione ICALI (International Child Abducion Lawyers Italy) ed iscritta nell’elenco avvocati specializzati all’assistenza legale delle donne vittime di violenza (BURL – Serie ordinaria n.46 17.11.2016).