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Moglie avvistata in un resort con l’amante: scatta l’addebito della separazione

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo)

Il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, con la sentenza depositata il 13 luglio 2023 a definizione di un procedimento per la separazione personale dei coniugi, ha addebitato alla moglie fedifraga la separazione, accertando il tradimento e la relazione extraconiugale tramite fotografie scattate da un investigatore privato assunto dal marito raffiguranti gli amanti recarsi nello stesso hotel-resort ed ivi trascorrere insieme la notte.

In particolare, poco dopo aver scoperto, tramite investigatore privato, il tradimento della moglie, il marito ricorreva al Tribunale chiedendo di pronunciare la separazione personale dalla moglie con addebito a quest’ultima per aver violato i doveri coniugali, di assistenza morale e di fedeltà ex art. 143 c.c. e, per l’effetto, chiedeva di nulla disporsi a titolo di contributo al mantenimento della donna.

La moglie, contestando tutto quanto dedotto dal marito, chiedeva, invece, per sé un contributo al mantenimento ritenendo sussistenti i presupposti di legge, dato il tenore di vita durante il matrimonio e la propria condizione economico-reddituale, non essendo titolare di redditi propri.

Il Tribunale, durante la fase presidenziale, accoglieva la domanda di mantenimento della donna, onerando il marito a versare mensilmente la somma di €500,00. 

Nel prosieguo del giudizio, durante la fase istruttoria, il marito depositava in giudizio le prove del tradimento e della relazione extraconiugale intrattenuta dalla moglie mediante deposito di fotografie scattate dall’investigatore privato raffiguranti la moglie che, dopo essersi allontanata dalla casa coniugale a bordo della propria autovettura che lasciava parcheggiata in uno spiazzo, saliva a bordo di un’altra autovettura condotta da un uomo, con il quale partiva alla volta di un resort e si tratteneva sino all’indomani quando, ancora, insieme faceva rientro alla propria automobile per poi rientrare a casa.

La moglie, dal canto suo, a fronte di tale prove, non negava la circostanza ma si limitava a rilevare che le foto non la raffiguravano in alcun atteggiamento intimo, amorevole o amicale con l’uomo.

L’eccezione della donna, però, non coglieva nel segno alla luce del principio giuridico c.d. id quod plerumque accidit secondo cui è verosimile che i due soggetti nelle foto fossero partiti assieme alla volta del resort solo per trascorrere la notte insieme e non, certamente, per dormire ed occupare camere diverse. Sono sufficienti, pertanto, le prove documentali dedotte dall’attore: era, infatti, più probabile che la moglie avesse posto in essere un comportamento contrario al dovere di fedeltà.

La separazione veniva addebitata alla moglie perché il marito aveva provato che tale tradimento avevs causato la crisi del matrimonio e reso la prosecuzione della vita coniugale intollerabile. A conferma del nesso causale – necessario per la pronuncia di addebito – il Tribunale attribuiva rilevanza anche al brevissimo lasso di tempo tra l’accertamento dell’infedeltà e la data di deposito del ricorso per la separazione.

La moglie, invece, non forniva nessuna prova circa la sussistenza del disgregamento del nucleo familiare prima dell’infedeltà. Per sfuggire, infatti, all’addebito, l’altra parte ha l’onere di provare che la crisi sussisteva prima del tradimento e, che, pertanto l’infedeltà non ha causato la crisi familiare, perché già in atto per altri motivi.

Addebitata la separazione alla moglie, il Tribunale revocava anche l’ordinanza presidenziale con cui era stato in prima udienza accertato il diritto della donna a ricevere dal marito un assegno di mantenimento: presupposti per il mantenimento, infatti, sono da un lato che la separazione non sia addebitabile al coniuge richiedente l’assegno e l’altro che l’avente diritto non abbia redditi propri.

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Al centro del nostro lavoro c’è la persona. Studio Legale Di Nella è specializzato nel Diritto delle Famiglie, Diritto Internazionale della Famiglia, Diritto Collaborativo, Diritto della Persona, Diritto dei Minori, Diritto Penale Minorile, Sottrazioni internazionali dei Minori, Diritto delle Successioni e Donazioni e Diritto dell’Immigrazione.

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Da sempre interessata alla tematica dei diritti umani e delle persone, dopo un’esperienza presso la Prefettura di Milano – Sportello Unico dell’Immigrazione, ha iniziato la pratica forense nello Studio Legale Di Nella dove, nell’ottobre 2014, è diventata Avvocato, del Foro di Milano. Si occupa di diritto civile, in prevalenza di diritto di famiglia, italiano e transnazionale, delle persone e dei minori, e di diritto dell’immigrazione.

Dal 2011 collabora con la rivista giuridica on line Diritto&Giustizia, Editore Giuffrè, su cui pubblica note a sentenza in tema di diritto di famiglia e successioni e dal 2018 pubblica note a sentenza anche sul portale online ilfamiliarista.it, Editore Giuffrè.

È socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori). Svolge docenze nei corsi di formazione e approfondimento per ordini e associazioni professionali ed enti privati, partecipando anche a progetti scolastici su temi sociali e civili.