Padri separati in difficoltà: un aiuto dalla nuova casa di accoglienza di Galatone
(A cura della Redazione)
A volte la separazione può mettere in ginocchio un padre che, dopo l’allontanamento dal tetto coniugale e l’obbligo di versare un mantenimento per moglie e figli, si ritrova sulla soglia della povertà.
Non tutti i padri, una volta allontanati dalla casa, hanno alternative; non tutti possono permettersi di prendere in affitto una nuova abitazione o hanno la possibilità di tornare ad abitare con i propri genitori e in questi casi, a fronte di una grave difficoltà economica, si vedono costretti a condividere una stanza con altre persone, dormire nelle automobili o a trovare accoglienza in dormitori.
Sono i nuovi poveri quindi: stando ai dati della Caritas, quasi 1 su 2 (46%) è rappresentato da un padre separato non collocatario, cioè i cui figli, a seguito della separazione, abitano stabilmente con la madre (Fonte: rapporto Caritas 31 maggio 2021).
Si stima che i padri separati o divorziati in Italia siano 4 milioni, di questi 800.000 vivono sulla soglia di povertà e il 66% circa non riesce a sostenere le spese per i beni di prima necessità.
Perchè si arriva a tanto?
Il motivo principale di questo preoccupante impoverimento sembrerebbe da ricondursi all’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento per i figli, che a volte viene liquidato dai Giudici senza tener conto delle reali capacità economiche dell’uomo. L’Unione Padri Separati denuncia che nel 94% delle separazioni, l’uomo è tenuto al versamento di assegni di mantenimento e, dato che appena nel 30% dei casi gli è concesso di mantenere la casa, il restante 70% degli uomini deve aggiungere a quella somma anche le spese per una nuova abitazione, che dovrà essere possibilmente nella stessa zona in cui abitano i figli e sufficientemente accogliente e spaziosa per poterli ospitare nei giorni in cui gli sono affidati.
Ma chi pensa a tutti quei padri che non riescono a sopportare tutte le spese? Chi li aiuta? Dove non arrivano le istituzioni, a volte giunge il cuore delle persone e grazie a progetti di volontariato, sostenuti unicamente da iniziative private.
Tra queste una nuova iniziativa merita la nostra attenzione: lo scorso 18 dicembre 2021 a Galatone, dopo la ristrutturazione di un fabbricato esistente, é stata inaugurata una nuova struttura, la prima in Puglia da un nome molto evocativo : “Ti voglio bene papà”.
Una casa di accoglienza che ospita fino a 8 padri: qui i padri trovano una sistemazione transitoria che consente loro di poter vivere la propria genitorialità ospitando i propri figli, sia che siano affidati alla madre sia che siano in regime di affido condiviso, nelle giornate in cui possono incontrarli.«“Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero”. Ed è da una mia folle idea – afferma il vicesindaco e assessore al welfare, Caterina Dorato – che nasce questo meraviglioso progetto per il quale ho deciso di spendermi con tutte le mie energie. Dopo tante riunioni all’Ambito territoriale, che ringrazio calorosamente, molteplici incontri con gli Uffici regionali, giunge a compimento un progetto in cui ho creduto sin dal mio insediamento. La struttura, prima in Puglia ma anche tra le poche in Italia, dà una risposta ai nuovi poveri, ovvero quegli uomini separati con figli che si ritrovano alle soglie della povertà dopo l’allontanamento dal tetto coniugale. La realizzazione di quest’opera nasce con il preciso obiettivo di aiutare i papà che si apprestano a vivere una nuova tappa della loro vita. La società deve dare una mano e quella che inauguriamo è una piccola ma significativa opera-segno che mi riempie personalmente di orgoglio e che deve rappresentare un vanto per tutta la nostra comunità di Galatone. È un altro tassello di una programmazione importante, finanziata con risorse esterne e che vedrà ora la sua inaugurazione.
Continuiamo insieme sulla strada dei fatti». (Cit. Caterina Dorato).
Il progetto pugliese segue le iniziative già presenti in altre zone del nostro Paese, iniziative private sostenute unicamente dal volontariato e dalla buona volontà di persone sensibili alle situazioni in cui i padri purtroppo a volte vengono a trovarsi.“Casa Famiglia Ballerini” a Cantù; la “Casa della Speranza” di Cagliari; “La casa dei papà” di Roma; la “Casa dei Babbi” di Firenze; “Per essere ancora papà” gestita dalla Diocesi di Albano; “Casa Betania” di Fratel Ettore, sono solo alcuni esempi di aiuto e sostegno concreto a coloro che, per un momento, per un periodo, una fase, non possono più vivere la propria vita come prima.
Al centro del nostro lavoro c’è la persona. Studio Legale Di Nella è specializzato nel Diritto delle Famiglie, Diritto Internazionale della Famiglia, Diritto Collaborativo, Diritto della Persona, Diritto dei Minori, Diritto Penale Minorile, Sottrazioni internazionali dei Minori, Diritto delle Successioni e Donazioni e Diritto dell’Immigrazione.