“Tutti i figli hanno gli stessi diritti, anche in materia successoria”
(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo)
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9066 depositata il 31 marzo 2023, ha affermato l’uguaglianza di tutti i figli, senza distinzione tra quelli nati all’interno o fuori dal matrimonio, anche in materia successoria prevedendo, tra l’altro, l’applicazione in via retroattiva di diritti successori a coloro che, al contrario prima della Riforma della Filiazione nel 2012, non vantavano lo status di eredi.
In particolare, nel caso di specie, Tizio conveniva in giudizio Caio affinché venisse accertato il proprio stato di figlio naturale del de cuius – nonno di Caio – con il riconoscimento dei diritti successori spettantigli per legge e con la divisione dell’asse ereditario. In particolare, il de cuius era deceduto senza fare testamento e la successione era stata devoluta solo in favore di Sempronio, figlio legittimo del de cuius, deceduto poco dopo lasciando a sé superstite il convenuto Caio. Il Tribunale di Modica accertava lo stato di figlio naturale dell’attore e proseguiva il giudizio di divisione. Nelle more, anche l’attore decedeva e gli succedevano gli eredi. Il Tribunale disponeva lo scioglimento della comunione, precisando che la quota attribuita agli eredi dell’attore era pari alla metà della quota spettante al convenuto, statuendo che la stessa fosse soddisfatta in denaro. Questo in considerazione della distinzione vigente a quell’epoca tra figli legittimi, nati all’interno del matrimonio, e figli naturali, nati fuori dal matrimonio, con una preferenza accordata ai primi in ordine alla quota ad essi spettanti, di gran lunga piu’ ampia rispetto a quella riservata ai c.d. figli naturali.
La Corte d’Appello di Catania, parzialmente accogliendo il gravame degli eredi, rideterminava la quota spettante agli attori nella somma pari a metà del valore dell’asse ereditario, elidendo ogni differenza di quote attribuite ai figli. La Corte, infatti, evidenziava che nelle more del procedimento era intervenuta la Riforma della Filiazione di cui alla l. 219/2012 che aveva equiparato lo stato di figlio, con eliminazione di ogni distinzione tra figli legittimi e naturali.
A partire da tale Riforma, infatti, tutti i figli hanno il medesimo stato giuridico, indipendentemente dalla nascita e anche gli aggettivi “legittimi” e “naturali” sono stati eliminati dal codice civile.
Anche in materia successoria, pertanto, vige tale equiparazione: pari diritti dei figli sulle quote dei beni caduti in successione. Ricorreva per Cassazione Sempronio e resistevano gli intimati proponendo ricorso incidentale, affidato a cinque motivi di diritto.
La Suprema Corte rigettava il ricorso principale e accoglieva il secondo motivo del ricorso incidentale cassando la sentenza con rinvio al Giudice d’Appello.
Con riferimento al ricorso principale nel quale Sempronio lamentava l’applicazione retroattiva al caso di specie della legge 219/2012 che ha unificato lo stato dei figli, la Corte di Cassazione conferma i suoi precedenti orientamenti, affermando la retroattività della portata delle norme contenute nella legge 2019/2012 andando, pertanto, ad eliminare ogni discriminazione tra figli nati fuori e all’interno del matrimonio anche in materia successoria anche ai procedimenti iniziati prima della Riforma: respinto, pertanto, il ricorso del figlio naturale.
Secondo Sempronio, invece, in applicazione della legge vigente al momento della domanda (la normativa precedente alla riforma della filiazione), il figlio nato fuori dal matrimonio aveva diritto ad una quota pari alla metà di quella assegnata a lui, figlio legittimo e non ad una quota pari.
Secondo la Corte di Cassazione, tuttavia, non ci sono dubbi: la riforma della filiazione è intervenuta anche in materia successoria e tra le norme modificate rientra anche quella di cui all’art. 566 c.c. dedicata alla successione dei figli che, nel prevedere la successione paritaria dei figli ai genitori, ha soppresso ogni riferimento alla diversa condizione di figlio naturale o legittimo.
Questa sentenza è interessante perché i giudici compiono un bilanciamento di interessi, facendo prevalere quello dell’uguaglianza dei figli rispetto alla successione delle leggi nel tempo: l’attribuzione in via retroattiva di diritti successori a soggetti che prima non potevano nemmeno vantare lo status di parenti, secondo alcuni, infatti, confliggerebbe con il principio di certezza delle situazioni giuridiche e dell’affidamento che su di esse ripongono i soggetti che abbiano già acquistato diritti sulla base delle predette successioni. Facendo retroagire le nuove norme sulla filiazione, infatti, i nuovi parenti (che prima non erano nemmeno tali) del figlio premorto possono far valere la corrispondente qualità sulla di lui eredità. Tuttavia, il diritto alla certezza delle situazioni giuridiche deve essere bilanciato col diritto a non esser discriminati per il sol fatto di esser nati all’interno o all’esterno del matrimonio che, proprio nello spirito della Riforma sulla filiazione, è destinato a prevalere proprio nell’interesse della equiparazione di tutti i figli.
Al centro del nostro lavoro c’è la persona. Studio Legale Di Nella è specializzato nel Diritto delle Famiglie, Diritto Internazionale della Famiglia, Diritto Collaborativo, Diritto della Persona, Diritto dei Minori, Diritto Penale Minorile, Sottrazioni internazionali dei Minori, Diritto delle Successioni e Donazioni e Diritto dell’Immigrazione.
Da sempre interessata alla tematica dei diritti umani e delle persone, dopo un’esperienza presso la Prefettura di Milano – Sportello Unico dell’Immigrazione, ha iniziato la pratica forense nello Studio Legale Di Nella dove, nell’ottobre 2014, è diventata Avvocato, del Foro di Milano. Si occupa di diritto civile, in prevalenza di diritto di famiglia, italiano e transnazionale, delle persone e dei minori, e di diritto dell’immigrazione.
Dal 2011 collabora con la rivista giuridica on line Diritto&Giustizia, Editore Giuffrè, su cui pubblica note a sentenza in tema di diritto di famiglia e successioni e dal 2018 pubblica note a sentenza anche sul portale online ilfamiliarista.it, Editore Giuffrè.
È socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori). Svolge docenze nei corsi di formazione e approfondimento per ordini e associazioni professionali ed enti privati, partecipando anche a progetti scolastici su temi sociali e civili.