fbpx

Blog

Home  /  DIRITTO DI FAMIGLIA   /  Il padre assente deve risarcire il danno causato anche alla madre.

Il padre assente deve risarcire il danno causato anche alla madre.

(A cura dell’Avv. Maria Grazia Di Nella)

“Da che mondo è mondo, alle mamme tocca tutto, dall’inizio alla fine. E i papà, allora?”

Anche ai papà oggi tocca “tutto”!

Ce lo insegna la Dott.ssa Stefania Andreoli: la maggioranza dei giovani padri ha abbandonato lo stile autoritario per iniziare a cambiare i pannolini, giocare con i figli, e passare il tempo libero con loro. Oggi i padri rivendicano un ruolo che non è solo fatto di “no” ma anche di tanti “si”.

Dove i “si” vogliono dire presenza e vicinanza anche quando – o forse meglio dire, soprattutto quando.. – la coppia scoppia e tutta la famiglia deve fare i conti con l’evento traumatico della separazione.

Ecco allora che sempre più frequentemente gli uomini che arrivano nel mio Studio hanno le idee molto chiare in merito ai figli di cui vogliono il collocamento alternato, come condizione essenziale dei loro accordi separativi.

Complice il lockdown e la possibilità di poter lavorare da casa qualche giorno a settimana, non si accontentano più dei fine settimana alternati ma pretendono di essere inseriti nelle chat delle mamme della scuola e di trascorrere più tempo possibile con i loro figli organizzando cordate di mutua assistenza tra amici e improbabili vacanze on the road.    

Ma se questo è il prevalente sentire maschile, si può ancora “perdonare” il comportamento assente di certi padri che con la scusa di improcrastinabili impegni lavorativi, lasciano che i figli siano gestiti solo dalle madri, imponendo loro un “ingeneroso sacrificio” alla vita personale e professionale?

No, non lo si perdona più.

Nel corso di questi ultimi mesi la Cassazione, infatti, si è più volte pronunciata ricordando come anche all’interno della famiglia, sia in merito ai rapporti tra coniugi sia in merito a quelli tra genitori e figli, vigono doveri la cui violazione è sanzionabile in diversi modi: con i rimedi tipici del diritto di famiglia (ammonimento, sanzioni patrimoniali per ogni violazione, revoca dell’affido condiviso, limitazione della responsabilità genitoriale) ma anche con l’applicazione delle comuni regole della responsabilità civile allorquando il danno che si configura costituisce un vero e proprio illecito civile (qui i nostri precedenti articoli in materia: https://dinellalex.com/il-padre-assente-e-disinteressato-deve-risarcire-i-figli/ e https://dinellalex.com/il-padre-assente-risarcisce-la-figlia-per-il-danno-subito/).

Ecco allora che quando la violazione dei doveri familiari integra la lesione di diritti costituzionalmente protetti, può anche essere confermato l’affido condiviso dei figli per evitare una “paradossale deresponsabilizzazione del padre con pregiudizio del diritto del minore alla bigenitorialità” ma deve essere previsto un risarcimento del danno endofamiliare a favore della madre se “costretta ad assumere un ruolo da unica protagonista e quindi a sacrificare i propri tempi di vita”, e a favore dei figli perché privati della presenza di una figura educativa di riferimento.

Questo quanto deciso dai giudici della prima sezione del Tribunale di Bari con sentenza pubblicata il 6 luglio 2023 a definizione di un procedimento di separazione dei coniugi nel corso del quale per ben due volte la madre era stata costretta ad aprire un sub-procedimento per chiedere l’ammonimento del marito a causa del comportamento inadempiente sia in punto visite ai figli sia in punto versamento del loro mantenimento. 

I Giudici infatti hanno accolto la domanda della donna condannando l’uomo a versare 2 mila euro ciascuno a moglie e figlia (la cui somma dovrà essere versata su un conto intestato alla minore) dover aver accettato che il padre da anni non rispettava le prescrizioni per gli incontri con i figli anche dopo essere stato ammonito dal giudice, condannato ad un primo risarcimento del danno e privato di una parte dello stipendio a seguito di ordine di pagamento diretto al datore di lavoro del mantenimento dei figli.  

E le ragioni alla base della condanna sono assolutamente condivisibili: la figlia deve essere risarcita perché il padre le ha fatto mancare la propria presenza fisica; la madre, perché con la condotta omissiva del marito le aveva imposto un «ingeneroso sacrificio alla vita privata e professionale …costringendola a gestire la ragazza tutta da sola.”

Nonostante le evidenti lacune del padre nell’esercizio della genitorialità, i Giudici confermano però l’affido condivido della figlia poiché la modalità dell’affido esclusivo chiesto dalla madre, potrebbe finire per allontanare definitivamente l’uomo dalla vita della figlia e perché dalla produzione della delle conversazioni di messaggistica si evidenziava che l’uomo aveva sempre mantenuto un canale comunicativo con la figlia e, pertanto, non poteva essere ritenuto del tutto latitante rispetto alla di lei vita.

Poiché, però, l’uomo aveva continuato nel non rispettare tempi e modi stabiliti nei provvedimenti provvisori emessi nel corso del giudizio e aveva fatto mancare alla figlia anche una costante relazione con la sorella unilaterale (figlia che l’uomo ha avuto da un’altra relazione), i Giudici ritenevano dovuto il risarcimento del danno endo-familiare. Gli impegni lavorativi, infatti, non possono costituire una giustificazione visto si trattavano di condotte che si erano protratte per anni senza alcuna inversione di rotta, e la mancata presenza paterna in termini di quantità e qualità si rifletteva soprattutto in danno della madre «costretta a sopperire oltremodo alle carenze» dell’ex con un «costante sacrificio».  

Vero che la ragazza ha quasi diciotto anni e gli incontri col padre devono essere rimessi alla libera volontà comune, ma i Giudici a tutela della ragazza prevedono in ogni caso un calendario minimo: almeno due volte la settimana, pernottamenti durante i fine settimana alternati che l’uomo finora non si è mai reso disponibile ad assicurare e una settimana a Natale o a Capodanno e altrettanto a Pasqua, ad anni alterni. 

Author Profile

Al centro del nostro lavoro c’è la persona. Studio Legale Di Nella è specializzato nel Diritto delle Famiglie, Diritto Internazionale della Famiglia, Diritto Collaborativo, Diritto della Persona, Diritto dei Minori, Diritto Penale Minorile, Sottrazioni internazionali dei Minori, Diritto delle Successioni e Donazioni e Diritto dell’Immigrazione.

Author Profile

È Avvocato Collaborativo del Foro di Milano, componente del Comitato Scientifico della SOS Villaggi dei Bambini Onlus, membro attivo dell’Associazione Camera Minorile di Milano, socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori), socia dell’AIADC ( Associazione Italiana degli Avvocati di Diritto Collaborativo) nonché delle IACP ( International Academy of Collaborative Professionals), socia dell’Associazione ICALI (International Child Abducion Lawyers Italy) ed iscritta nell’elenco avvocati specializzati all’assistenza legale delle donne vittime di violenza (BURL – Serie ordinaria n.46 17.11.2016).