I nonni possono intervenire nei procedimenti di separazione, divorzio, affidamento dei figli.
(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo)
Il Tribunale di Brescia (ordinanza del 7.2.2024), all’interno di un procedimento avente ad oggetto la domanda congiunta di separazione e divorzio, ha affermato che i nonni, intervenuti nel giudizio, hanno azionato un diritto connesso a quelli oggetto di causa (hanno, in particolare, chiesto che venissero loro affidati i nipoti) e, pertanto, sono legittimati ad intervenire, qualificando tale intervento come “volontario principale” ai sensi degli articoli 105 e 473 bis n. 20 c.p.c.
In particolare, nel caso di specie, il Tribunale per i Minorenni aveva affidato i minori ai Servizi Sociali affinché li mantenessero collocati presso la madre e li facessero incontrare coi nonni tutti i sabati, con incarico di ampliare maggiormente gli incontri tra i nipoti e i nonni. Avanti il Tribunale ordinario, la madre chiedeva la separazione con addebito al marito, l’affidamento in via esclusiva a sé dei figli e la condanna del padre al versamento del mantenimento per i figli. I nonni paterni intervenivano nel procedimento di separazione avanti il Tribunale ordinario chiedendo la nomina di un curatore speciale dei minori e l’affidamento dei nipoti a se medesimi. A fronte delle lamentele della madre rispetto alla legittimazione ad intervenire dei nonni, il Tribunale ne ammette l’intervento sulla base delle seguenti considerazioni.
Prima della Riforma Cartabia (d.lgs. 149/2022), i nonni non potevano intervenire nei giudizi c.d. separativi innanzi al Tribunale Ordinario; il loro diritto autonomo riconosciuto all’art. 317 bis c.c. avrebbe potuto esser fatto valere in via processuale mediante la proposizione di un autonomo ricorso avanti il Tribunale per i minorenni.
In particolare, gli ascendenti hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. L’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore (art. 317 bis c.c.).
Oggi, con la Riforma Cartabia, nel rito unitario del procedimento del diritto di famiglia è possibile l’intervento volontario del terzo ex art. 473 bis n. 20 c.p.c. entro il termine per la costituzione del convenuto, salvo che il terzo compaia volontariamente per l’integrazione necessaria del contraddittorio. L’intervento volontario, spiegano i giudici, presuppone che il terzo sia titolare di un diritto obbiettivamente connesso alle posizioni giuridiche già dedotte in causa, che intende far valere nei confronti di tutte le parti o di alcune soltanto di esse (intervento principale); ovvero che il terzo si limiti a sostenere le ragioni di una delle parti, aderendo alle conclusioni di questa stessa parte (intervento adesivo).
I nonni sono titolari del diritto di sollecitare la pronuncia di provvedimenti di decadenza o di limitazione della responsabilità genitoriale, essendo questo un diritto strettamente connesso alle questioni concernenti l’affidamento oggetto dei procedimenti separativi. Sono, pertanto, legittimati a proporre un intervento volontario. Inoltre, i nonni giustamente possono intervenire davanti al Tribunale ordinario in quanto pendente un procedimento di separazione tra le parti, in ottica di economica processuale e di concentrazione delle tutele con la conseguenza che, in questo caso, non potrebbe esser competente il Tribunale per i minorenni.
Il Tribunale di Brescia, pertanto, ammetteva l’intervento dei nonni; richiamava la madre alla dovuta collaborazione coi Servizi Sociali; stabiliva diversi interventi a tutela dei minori; disponeva CTU vista l’elevatissima conflittualità tra le parti e la difficile condizione dei minori.
Al centro del nostro lavoro c’è la persona. Studio Legale Di Nella è specializzato nel Diritto delle Famiglie, Diritto Internazionale della Famiglia, Diritto Collaborativo, Diritto della Persona, Diritto dei Minori, Diritto Penale Minorile, Sottrazioni internazionali dei Minori, Diritto delle Successioni e Donazioni e Diritto dell’Immigrazione.
Da sempre interessata alla tematica dei diritti umani e delle persone, dopo un’esperienza presso la Prefettura di Milano – Sportello Unico dell’Immigrazione, ha iniziato la pratica forense nello Studio Legale Di Nella dove, nell’ottobre 2014, è diventata Avvocato, del Foro di Milano. Si occupa di diritto civile, in prevalenza di diritto di famiglia, italiano e transnazionale, delle persone e dei minori, e di diritto dell’immigrazione.
Dal 2011 collabora con la rivista giuridica on line Diritto&Giustizia, Editore Giuffrè, su cui pubblica note a sentenza in tema di diritto di famiglia e successioni e dal 2018 pubblica note a sentenza anche sul portale online ilfamiliarista.it, Editore Giuffrè.
È socia dell’AIAF (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori). Svolge docenze nei corsi di formazione e approfondimento per ordini e associazioni professionali ed enti privati, partecipando anche a progetti scolastici su temi sociali e civili.