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(A cura della Dottoressa Elisa Cazzaniga) L’approfondimento odierno trae origine dalla decisione n. 16691/2024 con cui la Corte di Cassazione ha confermato che “l'assegnazione della casa familiare deve comprendere anche tutti gli arredi che contribuiscono a rappresentare l'habitat familiare” e non viene meno anche in caso di assenze giustificate dalla frequentazione universitaria fuori residenza, se permane un collegamento stabile del figlio con l’abitazione del genitore. Nel caso di

(A cura dell’Avv. Angela Brancati) Fino a quando i genitori sono obbligati a mantenere i figli maggiorenni? È una tra le domande che ci viene spesso posta quando una parte prende atto della fine della relazione con l’altra e dalla relazione sono nati dei figli. Posto che in merito al diritto dei figli maggiorenni il legislatore all’articolo 337 septies c.c. recita:“valutate le

(A cura dell’Avv. Cecilia Gaudenzi) La ex moglie ha diritto a continuare a percepire l’assegno divorzile anche se ha una nuova e stabile relazione sentimentale. La presenza infatti, di una relazione non esclude il diritto a percepire il contributo mensile dall’ex marito, in quanto permane invariata la funzione compensativa dell’assegno divorzile in ragione del sacrificio sostenuto nel corso della vita matrimoniale.  Questo

(A cura dell’Avv. Maria Zaccara ) Se il figlio nato fuori dal matrimonio viene riconosciuto tardivamente dal padre l’individuazione del cognome che il minore va ad assumere non è connotata da automatismo, ma è rimessa al prudente apprezzamento del giudice che deve tenere in considerazione l’interesse del minore e la sua volontà, se in grado di esprimerla. Questo il principio espresso dalla Suprema Corte di Cassazione con l'Ordinanza n. 15654 pubblicata in data 5 giugno 2024.  Il caso trae

(A cura dell’Avv. Maria Grazia Di Nella) La paternità gemellare da una nuova compagna e il precipitoso abbandono del tetto coniugale per trasferirsi a casa di lei, sono motivi sufficienti per far scattare l’addebito della separazione al marito in mancanza della prova che il matrimonio fosse irrimediabilmente in crisi ovvero che l’allontanamento dalla casa familiare fosse stato attuato a causa della

(A cura dell’Avv. Stefania Crespi) La Cassazione è recentemente intervenuta in tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, con specifico riguardo alla condotta. In particolare, ha valutato la sussistenza di tale delitto, quando il soggetto obbligato in sede di separazione legale dei coniugi sostituisce, di sua iniziativa, la somma di danaro stabilita dal Giudice Civile, con "regalie", beni o cessione

(A cura dell’Avv. Alice Di Lallo) Il caso di specie, oggetto della sentenza n. 14371 pubblicata il 23 maggio 2024 da parte della Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, riguarda la valorizzazione del patrimonio immobiliare di un coniuge nella quantificazione dell’assegno di mantenimento dal medesimo dovuto in favore dell’altro coniuge, economicamente più debole. In particolare, il Tribunale di Firenze pronunciava la separazione giudiziale

(A cura della Dottoressa Elisa Cazzaniga) L’approfondimento di oggi si concentra sugli accordi di ripartizione delle spese presi dai coniugi anche prima della separazione. Con l’ordinanza n. 13366 del 15 maggio 2024, la Corte di Cassazione in tema di suddivisione delle spese del nucleo famigliare ha affermato che “gli accordi presi dai coniugi via mail, anche prima della separazione, sono validi a

(A cura dell’Avv. Angela Brancati) Il tema sui presupposti per il riconoscimento dell’assegno divorzile è oggetto costante di pronunce da parte sia delle Corti di merito che di legittimità, che si trovano di sovente investite della questione in tutti i gradi del giudizio. La questione che oggi, infatti, ci occupa è proprio quella dell’assegno divorzile su cui è stata chiamato a pronunciarsi

(A cura dell’Avv. Cecilia Gaudenzi) In ordine all’addebito della separazione personale, i comportamenti reattivi del coniuge che sfociano in azioni violente e lesive dell’incolumità fisica dell’altro coniuge, rappresentano, in un giudizio di comparazione, al fine di determinare l’addebito della separazione, causa determinante dell’intollerabilità della convivenza, nonostante la conflittualità sia risalente nel tempo ed il fatto che l’altro coniuge contribuisca ad esasperare